A Santiago di Sipicciano
Sipicciano è un minuscolo borgo nel centro della bella Tuscia in cui vive una deliziosa e intellettuale comunità cilena, che ha lanciato assieme alle istituzioni italiane ed internazionali, una sfida ambiziosa; far rinascere il paesino attraverso delle mostre culturali, incentivando l’economia locale e del suo intorno.
L'”itagnolo” è la lingua ufficiale, parole mai dimenticate della massiccia emigrazione del dopoguerra, dalle terre d’Abruzzo verso il Venezuela.
Dopo aver visitato il centro storico mi dirigo nella torre dell’Ex Enel, attualmente riconvertita in un MicroMuseo di Arte Contemporanea, fondato da Antonio Arévalo, poeta e critico e già Addetto Culturale presso l’Ambasciata del Cile.
Salito sul piccolo “mastio“, osservo l’opera “Eccidio” di Ivan Navarro, artista di fama internazionale, che attraverso un sapiente gioco di luci ha realizzato un’opera in cui non si riesce a percepire il fondo, tanto sia complessa la sua “infinita” prospettiva.
Similitudini
Se la cultura è luce, non si poteva scegliere luogo ideale per ospitare delle mostre. La vecchia torre dell’Enel si adatta benissimo per il suo impianto architettonico e per la similitudine, tesa alla continua ricerca dello splendore.
Questo piccolo manufatto, simbolo di un’archeologia industriale oramai in disuso, funge da “batteria” di ricarica emozionale.
L’arte è irripetibile, gratuita e adattabile a tutti. Un valore aggiunto contro il momentaneo disincanto interinale.
Chi non si adatta alle verità imposte dal mondo e sulla buona strada per trovare se stesso. Questo Antonio lo sa, nonostante sia conscio delle innumerevoli difficoltà a cui andrà incontro.
Ma è anche consapevole, di essere circondato dall’affetto dei suoi magnifici compagni “itineranti“, che sono convinto ci regaleranno un micromuseo di crescita morale e umana.