Aielli il diritto ai colori

Ad Aielli è impossibile sentirsi tristi e camminare guardando il suolo.
In questo borgo i colori hanno deciso di prendersi la propria rivincita, rivendicano il diritto di essere i protagonisti di questa “daltonica” società.
Il borgo si spinge oltre e “per un pungo di libri“, retti su di una volta da “fili invisibili”, si guadagna la nomea di piccola capitale culturale abruzzese, per dare una sveglia ad un’umanità che ha deciso di abbandonare il piacere della lettura.
La carta stampata andrà a breve in pensione, ma personalmente mi è inspiegabile come possiamo barattare l’odore delle consunte pagine con quello dei plastificati Tablet.
Con questi insostituibili amici, di tanto in tanto posso “litigarci“, ma basta riprenderli in mano, per tornare ad essere fonte d’ispirazione per i miei viaggi.
Aielli è un sogno partorito dalla mente di tanti abili artisti che hanno teso, attraverso le loro opere, una sfida alla modernità, immaginando una nuova visione del concetto di città.
Non solo un borgo storico dall’incommensurabile e malinconico fascino, quanto un paesino a dimensione d’uomo e dalle tinte giovanili.
Borgo universo: Murales e ombrelli

Anche il suo “tetto” ha un’orditura policroma composta da ombrelli dagli sgargianti colori, pronti a traghettarti nel celebre “Borgo Universo“.
Riprendo in mano la mia vita, ben sapendo che questi affreschi sono una difesa momentanea contro la stupidità umana a cui quotidianamente devo ripararmi, perché passata la giornata tornerò come tanti alla mia vita di tutti i giorni.
A differenza di molti paesini dell’interno, dove si respira istintivamente l’odore di vite passate, fatte di emigrazione e riti, in questa “pazza” Aielli, sento di trovarmi sospeso tra passato e presente.
Una “Via Crucis” della bellezza, pronta a stupirti in ogni stazione con sempre nuove prospettive e opere dal denso significato.
E’ inutile spiegare il senso di ogni singolo murales; per questo ci ha già pensato Martina Gentile con il suo dettagliato opuscolo.
Ad Aielli il visitatore ha l’obbligo di dare una sua chiave interpretativa e di arricchirla con frasi e pensieri.
Aielli il dovere al ripensamento

Da collega sono istintivamente trasportato dall’opera si Millo e sento nascere un legame profondo, in cui mi rispecchio.
Disilluso come tanti studenti dopo essersi laureati e usciti dalla facoltà, per i limiti imposti dall’edilizia, tipici di una nazione asfissiata dalla burocrazia e dalle logiche di mercato, in cui più’ metri cubi significano più’ denaro, a scapito dell’ habitat umano, l’artista “disegna su muratura” un ripensamento sul concetto dello spazio.
Giganteggiano le figure di due bambini, per una presa di coscienza da parte degli adulti, nel realizzare un mondo più onesto e vivibile.
Ci esorta a voltare pagina, per distaccarci dalle fluide regole di un mainstream nichilista, i cui dogmi si sono radicati nel nostro cervello di ottusi consumatori.
Tanti si riconosceranno in quest’opera. Alla fine, però incappiamo nell’errore dell’autista, che alla vista di un incidente rallenta per paura e che passato lo spavento sfreccia più velocemente di prima.
Ripensamento. I professori dovrebbero citalo ai propri alunni tutti i giorni, per motivarli e ispirarli a credere nei sogni, come è accaduto in questo piccolo borgo abruzzese.
E’ davvero ciò che trasmettono, che ci dicono di dover acquistare, dei follower che dobbiamo disperatamente inseguire, ciò di cui abbiamo veramente bisogno?.
Una risposta
Bello Marco,
Mi hai fatto venire voglia di andarlo a vedere. Qualcuno ama gia’questo paese per voler renderlo cosi speciale. E tu immancabile fotografo delle nostre realta’ locali e di come esse cambiano al mutar dei tempi, anche tu, non rinunci mai a godere e a renderci partecipe delle tue meravigliose scoperte