Benvenuta Monteprandone
Lo stupendo territorio piceno si arricchisce di un nuovo altisonante titolo, perché la bella Monteprandone è entrata da qualche settimana, a far parte delle ristretta cerchia dei Borghi più belli d’Italia.
Un meritato elogio va al sindaco Sergio Loggi e a tutta la sua amministrazione, che è riuscita a evitare lo spopolamento della cittadina, divenuta oggi più che mai un entusiasmante polo culturale e paesaggistico, tipico di questa parte della regione Marche.
A cavallo tra mari e monti e non distante dalla bella Ascoli Piceno, il paesino detta la legge dei grandi numeri, grazie ad un turismo di “ritorno” e alla comunità olandese, che in città ha trovato una propria dimensione umana.
Un premio che ci sta tutto, perché Monteprandone apre il cuore ad ogni visitatore, come ha fatto con il sottoscritto, durante questa giornata d’inizio primavera.
Lo “struscio” tra le rue
Il drone sembra proprio non aver voglia di “lavorare“. Avevo fatto tutte le prove del caso, tarando gimbal e aggiornando il software, ma tutto sembra remarmi contro.
Dopo qualche minuto spicco il volo e dall’alto mi gusto un tessuto storico d’incommensurabile bellezza, in cui primeggia la Chiesa della Collegiata, con strade perimetrate da edifici in muratura, alternate ad un costruito dalle tenui cromature.
I pochi letargici, cominciano ad animare il bar sottostante la piazzetta, mentre alcuni runner testano i propri polmoni, costeggiando le mura cittadine.
Incontro Emanuela, conosciuta qualche settimana addietro, grazie al suo fidanzato Fiorenzo Casaburo, che da tempo mi sottolineava quanto desiderasse rimanere nel suo paesino, per la sua tranquilla vivibilità.
A differenza di altri borghi marchigiani, in cui gli sfregi del terremoto hanno fatto diminuire le presenze, la città è divenuta una meta molto gettonata, in cui investire sul mattone.
Faccio conoscenza con il parroco locale, il quale allegramente mi sottolinea di aver udito durante l’omelia, uno strano ronzare a cui non sapeva dare giustificazione.
Un borgo in costruzione
Monteprandone è un borgo in costruzione, ambizioso e dalla tante risorse.
Il museo dei codici di San Giacomo della Marca, in cui sono custodite, come fossero reliquie, alcuni antichi manoscritti del Santo, ma sono i suoi innumerevoli scorci ad essere il punto forte e a far presa sugli animi sensibili.
La gentile Valentina PalladinI si è messa a mia disposizione e con un pizzico di velato orgoglio mi sottolinea di come Monteprandone, sia divenuta un borgo appetibile, grazie ai suoi tanti eventi e alle ospitate di personaggi famosi, tra cui il procuratore Nicola Gratteri e il filosofo Massimiliano Cacciari.
Mi racconta che da qualche anno è stato istituito un presepe natalizio con figuranti in abiti tipici, le cui tematiche non rimandano a soggetti prettamente religiosi, quanto a fatti d’attualità e di forte impatto sociale e mediatico: il conflitto in Ucraina, il riscaldamento globale ecc.
Un Medioevo dal volto gentile ma che strizza l’occhio alla nostra quotidianità.
Questa è stata la mia piacevole esperienza vissuta a Monteprandone, impreziosita da simboli, storie, oggetti, un vecchio lavatoio magistralmente ristrutturato e da una panchina gigante che renderà felice qualsiasi influencer, venuto nel borgo per raccontare la nostra Italia.
Un paese che ha tutte le caratteristiche del mio amato Piceno, in cui ho vissuto la mia gioventù.
Una provincia che sento ancora tutta scoprire.
