La cittadina di Castignano è legata magicamente con il mito dei Templari e la sua notorietà è dovuta sia alla sua indiscutibile bellezza che per la rievocazione storica “Templaria”, che nasce nel 1990 e che da quella data in poi è divenuto un appuntamento fisso, in agosto, per tutti gli amanti del genere e non.
Avevo voglia di solitudine in questa domenica mattutina per concentrarmi sulla mia impegnativa settimana lavorativa, ma la Proloco locale, che avevo attivato mi aveva fissato un incontro giorni addietro in città per mostrarmi il fascino del paese.
Un notevole gruppo di visitatori si accalca per un tour fotografico e turistico sulla sommità del paese, dove diversi ragazzi dell’ente li smistano in diversi parti della cittadina e mi accorgo che se pur piccolo questo borgo ha dei notevoli punti d’interesse.
La Chiesa di San Pietro e Paolo
Un temporale è venuto a rovinare la manifestazione e data la notevole pioggia, si decide di spostare la prima tappa sotto la chiesa di San Pietro e Paolo. Verso di me viene Antonio Pasqualini, il giovane addetto stampa che fungerà per quasi tutta la mia visita da Cicerone.
Sulle spalle porta una specie di lanterna, che coperta da una multicolore carta velina è posta su di una canna e mi dice chiamarsi “Moccolo”. Tradizione vuole, che questo bizzarro oggetto facente parte del vecchio folklore carnascialesco venisse accesso, sotto il dominio Pontificio, durante il martedì grasso quando si permetteva a tutta la popolazione di godersi la festività. Tutt’ora, esclusivamente nel paesino di Castignano, durante il Carnevale innumerevoli candele vengono accese all’unisono e contemporaneamente vengono spente quelle cittadine creando un’atmosfera unica nel suo genere.
I Templari a Castignano
Saliamo nel Museo delle Tradizioni precedentemente adibita a bacheria, che oggigiorno ospita vari suppellettili donati dai vecchi abitanti della città, per incontrarmi con il Presidente della Proloco.
Il distinto signore incomincia senza esitazione la sua spiegazione, concedendomi qualche timido sorriso. Non ha proprio le fattezze dell’uomo che si vuole mettere in mostra, ma piuttosto di chi lotta in silenzio per il bene della collettività, lo noto subito e mi fa piacere soprattutto perché capisco che nascerà un’interessante intervista.
Come un bimbo che narra di un’esperienza magnifica accadutagli per la prima volta, questo affabile signore mi emoziona per la passione che riversa nel suo lavoro.
“Templaria – mi spiega – è nata più di qualche ventennio fa per risollevare le sorti della mia cittadina che stava morendo da un punto di vista turistico cadendo nell’anonimato. Abbiamo istituito questa manifestazione, perché si presume che l’Ordine Templare avesse un acquartieramento nel centro storico.”
Rifletto e chiedo: “Quali sono state le fonti a cui avete attinto per realizzare questo importante evento che ogni anno che passa vi sta dando sempre più visibilità?”
“In primis c’è una strada che si chiama Via dei Templari ed adiacente la Chiesa di Santa Maria del Borgo, in cui sopra la sua entrata è impressa il Tau, simbolo dei cavalieri. Confinante, inoltre c’è unrifugio, tipico retaggio dei soldati che furono fondati durante le Crociate per proteggere i pellegrini. Anche i diversi defunti ritrovati e sepolti a testa in giù fanno presuppore che i Templari avevano vissuto in zona. Sono state particolari circostanze che ci hanno fatto riflettere che qualcosa di vero ci sia, ma spesso leggenda e verità non sempre collimano”.
“Storia degna di Dan Brown – sottolineo. Penso che dunque storici, studiosi siano venuti in zona per dimostrare la veridicità di tali congetture?”.
“Castignano è divenuta celebre, sicuramente grazie a questa storia ed infatti successivamente alla nascita della manifestazione si sono accalcate diverse trasmissioni celebri a partire da “Voyager” in cui Roberto Giaccobbo ha presenziato ad un paio di edizioni partecipando anche da un punto di vista artistico, ed addirittura Pupi Avati prima di girare il film I Cavalieri che fecero l’impresa venne in città per prendere spunto. “Repubblica”, poi, ha dedicato un articolo sulle Rappresentazioni Medioevali e Castignano è stata menzionata come quella che si accosta maggiormente alla realtà.”
“Il tema è sempre identico, oppure cambiano le tematiche della manifestazione?”.
“Siamo arrivati alla ventisettesima edizione e quindi dobbiamo, per non annoiare e richiamare più attenzione possibile cambiare sempre i soggetti, che sono andati dal Santo Graal agli enigmi. Quest’anno per esempio la manifestazione verterà sul sacro fuoco, elemento caro all’Ordine. Naturalmente tutte le manifestazioni sono legate al mito Templare”.
Antonio, mi accompagna all’uscita non prima di avermi fatto assaggiare una squisita bevanda all’anice presentandomi al contempo il signor Sergio capo dell’Associazione Anice Verde, creata per risollevare la coltivazione di questo prodotto, tipico ed unico della zona. Questa essenza così particolare è nata grazie al microclima ed ai componenti dei terreni che perimetrano la città. Il suo gusto impreziosisce il mio palato facendomi rimanere con un impagabile senso di fresco e di piacere.
La passeggiata continua tra spazi angusti ed ampie viuzze e termina nella sala delle torture dove si rievocano i supplizi che gli Inquisitori utilizzavano per far parlare i condannati. La scena è tragica e comica allo stesso tempo, perché i prigionieri, tutti ragazzi del luogo, imprecano ed urlano qualche simpatica oscenità nel colorito dialetto locale contro il boia, che colpisce con veri schiaffi e colpi di frusta gli sfortunati. Il personaggio del carnefice è così vicino alla realtà che qualche volta mi sembra che abbia gusto a straziare i corpi seminudi dei figuranti. Tra linguacce, maledizioni e sferzate il suo personaggio m’incute un po’ di timore ma mi fa sorridere al contempo, soprattutto quando la mia guida mi dice che al di fuori di questa scenetta costui è una persona pacifica e rispettabilissima.
Parlo prima di andare via con altri ragazzi della Proloco, tutti giovanissimi che si adoperano per mostrare la bellezza della loro Castignano ai tanti forestieri venuti in visita.
La manifestazione che si terrà dal 16 al 20 agosto non è lontana, sembra quasi aspettare il mio ritorno dalla lontana Persia e questa volta voglio essere in tribuna a godermi lo spettacolo, e chissà se alla fine in città non si scoprirà per davvero il Santo Graal, anche se la sua bellezza risiede nella sua continua ricerca che alberga nei misteri più profondi dell’esistenza umana.
Ringraziamo per il contributo fotografico Giovanni Paccasassi
(Articolo apparso per la prima volta su lifemarche.net il 23/06/2016)