La magia del tempo

Questa pandemia ritoccherà l’arco della nostra esistenza ed il mondo implementerà la sua asimmetria socio-politica?
Gli americani sono sbarcati senza mascherine, perché vogliono “assoggettare” l’Europa, spingendola al di fuori del raggio d’influenza sino-russa? L’Italia è stata punita, perché ha allacciato rapporti con Pechino, per la realizzazione della nuova Via della Seta?.
Sono alcune domande che ci stiamo ponendo in questo caos generale, ed ognuno di noi cerca la risposta più veritiera. Complottismo? Menzogne? Adesso dobbiamo bypassarle e pensare solo a debellare il male. Punto.
Queste interminabili giornate targate Coronavirus, possono darci una grande opportunità; recuperare parte del nostro tempo per fare cose che durante le stressanti giornate lavorative non possiamo permetterci, migliorandoci e rafforzandoci interiormente.
Mettiamola così dai, se pensate che in un paese come il Venezuela, questo coprifuoco è all’ordine del giorno e potrebbe far sorridere gli abitanti dei ranchos (favelas) di Caracas, confinati miseramente in abitazioni di fortuna con poco cibo e malandati servizi igienici.
I giovani soffrono maggiormente delle limitazioni, ma non è la fine del mondo, avete tanti albe e migliaia di soli per poter innamorarvi nuovamente della vita.
Il problema viene per chi come me ha passato la “bella stagione” e deve fare i conti con la fretta del tempo, perché perse delle occasioni difficilmente si ripresenteranno..
Ed allora usiamo questa “statica libertà” e godiamocela senza patemi d’animo e scartando le infondate fake news.
#iostoincasa ed ho vent’anni

Rispettando le giuste direttive del Premier Conte, non posso fare interviste dal vivo e debbo ripiegare sul mondo virtuale e giro delle domande ad alcuni ragazzi di età compresa tra i 20/25 anni, per capire le loro reazioni a questo problema planetario.
La prima domanda è scontata, ma è importante per conoscere l’atteggiamento delle nuove generazioni verso la pericolosità di questo particolare virus.
Gli intervistati sono scissi, tra chi tesse le lodi al nostro governo elogiandolo per le sue rigide scelte, mentre chi lo critica per non essersi adoperato celermente nell’aver usato il “pugno di ferro”, con regole più severe prima dello scatenarsi dell’epidemia.
Tutti sono concordi nell’evidenziare di come molti loro coetanei hanno preso alla leggere la pericolosità del virus, continuando a gestire la quotidianità serenamente, dipanando così gli sforzi del nostro staff sanitario.
“E’ compito nostro – scrive Marco A., – è il momento di essere accorti, perché il focolaio non ha raggiunto ancora l’apice ed è stato importante aver adottato misure ancor più restringenti, rispetto ai giorni scorsi, chiudendo gli esercizi commerciali ma garantendo quelli indispensabili ai bisogni primari della nostra popolazione. Meglio un periodo breve di sacrifici che una lenta agonia“.
La Percezione del futuro e della vita dopo la pandemia

Quando finirà la pandemia e quali strascichi porterà in seno? Le nuove generazioni lotteranno per avere un posto nella storia e saranno capaci di risollevare il nostro martoriato paese?
I miei intervistati sono cosci che il Coronavirus si ripercuoterà nella nostra economia e la lenta crescita borsistica sarà spazzata via da queste funeste giornate, perché ad essere stata maggiormente colpita è stata la Lombardia, traino della nostro paese.
Antonio: “E’ un momento per responsabilizzarsi, mettendo al di sopra il bene comune come è accaduto a Wuhan, dove l’abnegazione della popolazione ha giocato un ruolo fondamentale, per debellare il virus”.
Mi impressiona Francesca per la sua matura risposta, dipingendo con lucidità e drammaticità i mesi a seguire da un punto di vista economico e medico.
“…Personale sanitario stremato, ospedali saturi, menefreghismo, indifferenza ed ignoranza dilaganti…Le persone continuano ad agire secondo le proprie idee e supposizioni, non comprendendo la reale gravità della situazione e mettendo a repentaglio i propri concittadini…Se non si assumono le precauzioni adeguate, andremo incontro allo sfacelo. A quel punto sarà la legge del più forte a determinare la sopravvivenza…”.
Note amare di una ragazza giovane ma già matura nel procrastinare un futuro funesto, dove si annulleranno con un colpo di spugna le regole basi della civiltà.
Misure anti-contagio

Le norme basilari che potrebbero arginare la fine del contagio sono rispettate dalle future generazioni? Oppure sono viste come una dura imposizione? C’è la ferrea volontà di sconfiggerlo utilizzando le dovute norme dettateci?
Oramai tutti sono consci della gravità di queste giornate “manzioniane”. Matteo laconicamente mi riferisce: “Sto seguendo tutte le regole che il governo ha stabilito, senza andare nel panico né assaltando i supermercati” e Daniele controbatte :”Rinunciando ad uscire di casa e lavandomi spesso le mani”.
Future leve per futuri orizzonti
Ho dovuto sintetizzare al massimo le interviste ma questi giovani fanno ben sperare per preparazione, maturità e determinazione. Sono distanti dalle orde barbariche che hanno seguito i folli suggerimenti dei nuovi miti gli influencer, preferendo rinunciare ad i propri agi per un bene assoluto.
A voi spetta un compito arduo: risollevare il paese, alla faccia dell’antipatico choosy coniato dal dimenticato Ministro Fornero.