Montecassiano storia, palazzi, chiese ed una Speranza

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Un Venezuelano a Montecassiano

Montecassiano è sempre più meta del turismo di matrice nord-europea.

L’Italia ha tanti problemi strutturali insiti nella sua decadente società e non voglio che il mio nuovo collega Gianluca, fuggito dalla terribile situazione venezuelana, ne ricordi i lati peggiori.

Per lui la nostra nazione funge solo da transito, prima di approdare verso un altro attracco con più opportunità. Si illude di trovare risposte estere, per avere in premio quella serenità che manca alla nostra generazione, ma non ha capito una cosa: l’uomo è finito e l’unica risposta è dentro se stessi.

Il mondo ha preso una piega insolita e la nostra contemporaneità non è un ricorso storico, ma siamo di fronte ad un vaso di Pandora che una volta rotto, sprigionerà nuovi quesiti a cui l’uomo non saprà dare un’immediata risposta.

Il mio regalo è questo; un giro nella stupenda Montecassiano, il cui gentile Comune mi ha invitato dopo una mia esplicita richiesta via Messanger.

Morfeo ed il Meraviglioso Palazzo dei Priori

Castrum Montis Sancte Marie è il toponimo originario della città, divenuta poi Mons Sanct Marie in Cassiano, dove secondo leggenda, fu originato dalla fuga di alcuni nobili dalla distruzione di Helvia Recina.

Voglio cogliere i primi bagliori che sbattono delicati sul suo tessuto storico e mi accorgo di aver fatto un errore, parto troppo presto ed il signor Morfeo mi tormenta durante il tragitto, mettendomi in difficoltà e devo alzare il volume della radio, per non cadere tra le sue soporifere spire.

Siamo arrivati in piena notte sotto le porte cittadine, le tenebre celano la sua bellezza e decidiamo di riposarci in auto, prima che il sole si alzi per incominciare il nostro lavoro.

Prima d’incontrarci con la nostra guida armiamo il drone e partiamo lungo le linee immaginarie di questa nuova avventura. Purtroppo il bellissimo Palazzo dei Priori ha buona parte della sua facciata in penombra, e noto che la piazza man mano si riempe dei primi timidi curiosi, sottostante il bel porticato.

Gentilezza e simpatia sono i requisiti di questa gente, fiera della nostra presenza e si affaccia incuriosita dal rumore del veivolo, salutandoci con molto rispetto.

La storia del Venezuela non ha le nostre radici ed il mio operatore rimane affascinato dalle possenti mura cittadine e mi porge domande su domande per comprendere le sue stratificazioni storiche. Ho piacere, significa che il mio premio per la sua laboriosità, suscita in lui forti emozioni. Sono geloso dei mie borghi e non li “condivido” con chi superficialmente dipana il mio lavoro giornalistico.

Incontriamo Letizia, il nostro cicerone già “ammaestrata” dall’ufficio turistico sul mio grande desiderio di visitare il Palazzo dei Priori, che delimita a nord la piazza principale della cittadina. La facciata è stata restaurata dall’architetto Guido Cirilli, con la costruzione di una merlatura ed un arco che collega il Palazzo Compagnucci.

L’interno ha una sala consigliare molto spoglia, ma dove la luce che fuoriesce da variopinte bifore, tipo quelle viste tempo addietro a Monterubbiano https://bit.ly/3bvjh6s), gioca un ruolo fondamentale.

Ci sono antiche scritte inneggiando il Ventennio ed in questa caccia alle streghe di un ipotetico ritorno al fascismo,  l’intelligente comune non ha voluto distruggere la storia, portando a galla quel nefasto periodo.

Motecassiano ecco perchè…

Un opera originale, “condita” di tanti fantastici simboli è il pezzo forte della Chiesa della Collegiata.

Ecco perché Montecassiano è stato eletto l’ottavo borgo più bello d’Italia, ogni monumento cela qualcosa di meraviglioso e la Chiesa della Colleggiata, con un rosone simile a quello dell’Abbadia di Fiastrahttps://bit.ly/2OMC4jY), ha qualcosa di insolito e particolare.

Il silenzio plasma il nostro “incontro” con un’opera stravagante, l’altare in terracotta realizzato da Frà Mattia della Robbia, che è attualissimo per le vesti della Madonna e per il suo il suo grande plasticismo.

Simboli di vita e morte alimentano l’espressività di questo capolavoro e ci immergiamo in uno spazio mistico che non ha eguali.

Camminiamo in rue silenziose attraversando secoli di storia fortunatamente non scalfiti, come nella limitrofa Montelupone dal terribile terremoto di qualche anno fa.

Mi vengono dati in dono libri e particolarità culinarie sulla sagra dei Sughitti, ma citare a mena dito date e nomi non è nel mio stile, queste nozioni si possono reperire facilmente su internet.

Preferisco focalizzarmi sulle mie emozioni, forse per pigrizia mentale e stanchezza, ma sono forti i sentimenti che provo durante questo giro e che in futuro saranno un mio personale bagaglio umano e culturale, per distinguermi dal nulla di questa nuova società liquida.

…Non distruggiamo una speranza

La gentile guida Letizia è figlia della sua ospitale cittadina, ed insieme al suo Comune mi ha aperto cuore e spirito del borgo.

L’amministrazione si prodiga energicamente con una tecnologica App per promuovere il proprio territorio, grazie al forte impulso dato dall’associazionismo.

Saluto la gentile Letizia e sento operante in lei qualcosa d’insolito, un fascino dettato dalla luce della cultura, ma sopratutto una nuova speranza, condita di retaggi ancestrali, la stessa speranza che dovrebbe albergare dentro ognuno di noi, persi nel vuoto di questa nuova società interinale. 

Grazie Montecassiano

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3 risposte

  1. Non la leggevo da tempo.
    Sempre un piacere leggere le sue avventure sui suoi suoi viaggi. Conoscevo Montecassiano di sfuggita. Credo che tornerò dopo aver letto l’articolo.
    Buon lavoro

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