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Una personale mancanza

Le prime restrizioni sono “cadute” sugli sport da contatto, per poi allargarsi a tutto il mondo delle palestre.

Sono di parte, lo sport svolge un ruolo chiave nella mia vita e considero la chiusura delle palestre un brutto incidente di percorso di questo lungo lockdown.

Il mondo del fitness si è mobilitato per difendersi dall’ingiusto DPCM che lo ha colpito duramente.

Ho voluto saperne di più e sono andato all’interno della “Nuova Palestra Gimnasium” di Alba Adriatica, per intervistare la proprietaria Ramona Capece, il suo socio Pasqualino Ruberti ed il personal trainer Simone Rotunno.

Un’attenta analisi

La “Nuova Palestra Gimnasium“, adeguatasi celermente alle normative.

M.I.: “Alla luce del nuovo Decreto Ministeriale, la sua categoria è stata duramente colpita, cosa ne pensa?“.

R.C.:”Fomentata dalla paura del Covid e dalle restrizioni di domenica 25 ottobre è la prima volta dalla sua apertura, che la mia attività ha avuto una battuta d’arresto.

Il messaggio fuorviante sull’aumento dei contagi è stato addossato in buona parte al mondo del fitness, a causa di alcune palestre non conformi ai nuovi protocolli governativi.

Per adeguarci alle restrizioni abbiamo sostenuto innumerevoli spese dotandoci d’igienizzanti, detergenti per le mani, strutture per distanziare le attrezzature, oltre ad aver contingentato l’ingresso alla clientela, che hanno inciso negativamente sul nostro profitto.

Ci siamo impegnati attendendo fiduciosi, ma siamo stati costretti a chiudere, nonostante avessimo dato un segnale di sicurezza alla nostra clientela, che finita la pandemia non penso tornerà ad allenarsi come un tempo.

Per giunta dobbiamo restituire al Governo i finanziamenti spettatici a marzo, depauperando le nostre casse”

Una scelta affretta

“Un mondo con un indotto economico da non sottovalutare”, afferma Ramona Capece.

M.I.:”A questo punto cosa pensate di fare?“.

R.C.: “Abbiamo dato prova d’adeguatezza e spero di poter tornare a svolgere con tranquillità il mio lavoro, con la possibilità di far fronte alle spese sostenute nei mesi della pandemia, perché il fitness ha un indotto fiorente.

Il premier Conte ha optato per questa drastica scelta, considerando la palestra uno luogo dove fare facili assembramenti, mentre con gli ingressi limitati e il ristretto orario d’allenamento, non sono stati registrati focolai”.

Benefici dell’attività sportiva

Il mondo del fitness subirà un duro contraccolpo anche nei mesi a seguire, dopo la riapertura delle palestre.

M.I.: “Buonasera Signor Rotunno, non pensa che l’assenza dell’attività sportiva possa creare più danni del Covid, non solo agli agonisti, quanto a persone con ridotta capacità motoria?“.

S.R.:”I nostri politici sono consci di quanto lo sport sia salutare e queste scelte peseranno su le persone con problemi fisici: diabete, colesterolo, ansia e depressione, perché il rilascio dell’endorfina nel post allenamento previene diverse situazioni invalidanti, sempre più frequenti nella nostra società”.

Aspettando il 24 novembre

Si prospetta un nuovo lockdown molto più lungo di quello prestabilito.

Noi stakanoivisti del fitness aspettiamo con ansia la riapertura delle nostre amate palestre, sperando che questo “smart” lockdown non vada a pesare ulteriormente sul paese e sul mondo della cultura fisica.

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