L’Ossezia del Sud è un paese insolito, posizionato nel cuore del Caucaso che sembra essere ricordato per il suo doloroso passato, ma che invece grazie ad i suoi idilliaci paesaggi potrebbe divenire meta per un turismo di nicchia dedito alla riscoperta di territori inviolati ed agli antipodi con la stressante quotidianità occidentale.
Sono sempre alla ricerca di elettrizzanti novità escursionistiche e mi sembrava giusto annoverare questo stato che per me è una vera e propria incognita, ma che per Luca Pingitore, fondatore dell’associazione dei viaggiatori indipendenti Otra è solo una delle tante mete del suo ricco bagaglio culturale.
Ossezia del sud, probabilmente la nazione più piccola del Caucaso che conta pochi chilometri quadrati di territorio e che deve fare i conti con il proprio triste passato. Come ne sei venuto a conoscenza?
Ho maturato questa idea mentre mi trovavo in Georgia nel 2008 tra Tbilisi e Gori, durante le prime operazioni militari assistendo, tra l’altro ai primi bombardamenti. Le notizie discordanti dei due fronti fecero nascere in me l’ardente desiderio di conoscere questo paese dilaniato da una guerra intestina e che fino a quel momento era lontano dalla mia esistenza. Avevo già visitato le più celebri Georgia, Azerbaijaned Armenia, ma questa volta volevo essere protagonista in prima persona dei cambiamenti storici del Caucaso.
Per aver rischiato così tanto nutri una passione profonda per il paese e tutto ciò mi induce a pensare che l’Ossezia abbia spunti di notevole interesse per noi Europei che spesso non riusciamo ad identificarci con le diverse nazioni che invece fungono da porte d’ingresso all’Asia centrale.
Noi Europei abbiamo molti pregiudizi nei confronti di quest’area geografica la cui immagine sembra essere legata maggiormente ai suoi brutali conflitti. Oggigiorno la situazione è molto distesa e l’Ossezia del sud offre begli spunti per il classico viaggiatore amante della natura incontaminata e che vuole eclissarsi per un attimo dalla frenesia occidentale… Poi l’arte culinaria e la gentilezza degli osseti fanno il resto.
La fine del Comunismo è oramai una vicenda da narrare o influisce ancora sul vissuto dell’attuale Ossezia?
Più che la dissoluzione dell’Urss, la quale poteva dare un impulso economico ed essere una opportunità per il paese, l’Ossezia del Sud è rimasta segnata dai difficili anni di guerra negli anni 90 e nel 2008 e che sono stati per circa venticinque anni il filo conduttore dell’esistenza di questo tormentato popolo. Personalmente penso che l’esodo di migliaia di persone verso Georgia e Russia hanno creato danni mostruosi al sistema produttivo sotterrando le grandi potenzialità della piccola repubblica, che spero possa sviluppare in futuro, se solo riuscisse a liberarsi dal giogo di essere considerato un ”ostaggio politico.”
Il crollo dell’Urss ha creato una netta cesura tra Ossezia del sud e quella del nord, quali sono state le influenze socio-politiche?
L’antica regione è politicamente separata in due entità ben distinte, in cui il nord era inglobato nella Russia ed il sud nella Georgia, ma dopo la dissoluzione dell’Urss la parte meridionale ha cercato l’indipendenza, dal quale processo è scaturita una cruenta guerra. L’indipendenza non ha però portato tutti quei benefici che il paese desiderava, anche perché sono ancora poche le nazioni che l’hanno riconosciuta ufficialmente. Le diversità sono benche’ minime sotto tutti i punti di vista, folkloristico, linguistico e culinario anche se la collocazione geo-politica le diversifica facendo risultare più “chiuso” il sud, che sente ancora il peso del conflitto a differenza del nord che ne è stato solo marginalmente toccato.
Ho letto che il turismo di montagna è tutto da sviluppare e che potrebbe giocare un punto cardine su cui potrebbe ruotare l’economia del paese?
La prima grande risorsa del paese è il suo genuino ed ospitale popolo che non mi ha mai trattato come uno straniero. Poi a fare la differenza, come hai sottolineato, data la sua conformazione geografica è il turismo di montagna che potrebbe essere ampiamente sviluppato e diversificato secondo diverse specialità: sci, trekking, birdwatching, arrampicate, mountain bike, rafting fino ad arrivare all’emozionante parapendio, disciplina estrema e che oggigiorno sta’ facendo sempre più proseliti. Personalmente i motivi per cui sono tornato e cui conto di tornarci sono molteplici e consiglio caldamente un viaggio in Ossezia del Sud…Magari ci si va insieme…Che ne dici?”.
Le discipline che Luca cita sono così divertenti che se ci saranno le possibilità opterò per andare in Ossezia del sud magari realizzando un piccolo sogno: l’adrenalinica esperienza di buttarsi con il paracadute in mezzo ad una natura incontaminata che ritemprerà parte del mio spirito.
(Intervista apparsa per la prima volta su eurasianews.it il 22/03/2017)