Venezuela: situazione sanitaria Anno Zero

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Venezuela il mio paese, il paese adottivo dei miei nonni emigrati nel Secondo dopoguerra, il paese in cui ho risieduto per quasi un anno durante la mia tenera età e che continua a essere un punto di riferimento della mia esistenza. Ci sono tornato più volte, oltre che per la bellezza indiscutibile dei suoi paesaggi, anche per andare alla scoperta delle mie radici.

Una nazione benedetta da Dio, per tutti i suoi ricchi giacimenti e le sue materie prime, per la sua variegata natura fatta di profumi e colori e per la sua risorsa principale: il suo popolo. A tratti lo vedo anticonformista e rivoluzionario per il suo fanciullesco modo di intendere la vita, agli antipodi dal materialismo occidentale. La sua genuina semplicità e la sua gentilezza, il rispetto del vivere quotidiano e la sua grande tolleranza nei confronti di tutte le razze che vi abitano, mi hanno fatto sentire sempre vicino a questa gente educata e che sento essere parte fondamentale del mio sangue caraibico.

Il paese, proprio in quest’ultimo periodo sta attraversando una forte crisi sanitaria che lo sta gettando lontano anni luce dal vivere civile. Ormai manca di tutto e le spese le fanno come sempre gli strati sociali meno abbienti che non hanno a disposizione le somme di denaro necessario per curarsi.

Sono stato contattato personalmente, e mi sono sentito in dovere di sdebitarmi verso questo paese che ha dato tanto alla mia famiglia, provando con questo “pezzo” a sensibilizzare la nostra penisola nel prendere coscienza della reale situazione in cui versa il Venezuela.

La crisi sanitaria in Venezuela

Nel paese mancano tutti i beni di prima necessità e la condizione sanitaria è drammatica. Appunto per correre ai ripari dei battaglieri volontari, venezolani e non, consci della difficile condizione assistenziale del paese, è nato nel 2014 il Programma Ayuda Humanitaria para Venezuela Inc.(PAHPV) nella città di Miami, fondato dal suo presidente Marisol Dieguez insieme a Laura Friemans e un gruppo di venezuelani lì residenti. Non poteva mancare la partecipazione a questa importante iniziativa, di altri gruppi di volontari e associazioni stabiliti in Italia come Alma Criolla (Teramo), A.L.I. (Ass.ne Latinoamericani di Italia-Sulmona) tra le altre, senza legami politici né scopi di lucro, per salvaguardare nell’immediato i più bisognosi. L’ammontare dei centri di raccolta in tutta Italia, in cui vengono consegnati tutti i medicinali non scaduti, ammonta a 23, e la regione Abruzzo, data la sua massiccia emigrazione, funge da capofila.

Mi sono sentito con una delle sue più lungimiranti rappresentanti, Gabriella Moscardelli (Presidente Alma Criolla), pimpante ed energica signora che ricalca appieno la simpatia del popolo venezolano con i suoi intercalari e la sua adrenalina, per capire e pubblicizzare il PAHPV.

Mi spiega subito che anche in Europa nella fattispecie in Spagna (Ass.ne LEAN Ayuda Humanitaria), Francia(ASSOFRAVEN), Portogallo e Repubblica Ceca, dove si trova la Coordinatrice per Europa del PAHPV, María López, ci sono altri centri per immagazzinare i farmaci che, non utilizzati e non scaduti, possono essere ancora adoperati.

In Abruzzo, il Coordinatore per l’Italia del PAHPVDott. Edoardo Leombruni, si sta prodigando attivamente per coordinare il lavoro dei centri di raccolta. Infatti prima della partenza per gli Stati Uniti, e precisamente a Miami, grazie ad accurati controlli, successive catalogazioni e l’inventario, effettuato dal sig. Lorenzino Cavallin con cui mi sono sentito anche telefonicamente, si inscatola il materiale per spedirlo in America e da lì in Venezuela. Atterrati, i medicinali vengono presi in consegna da parte di volontari locali che li girano alla Caritas Venezuela e altre strutture religiose, mentre gli indigeni, assicurano la consegna ai più bisognosi.

I volontari di Alma Criolla

Lo scopo di Alma Criolla è quella di ricreare anche in Italia degli eventi culturali e ricreativi a Teramo e Provincia con lo scopo di legare i due paesi attraverso processi di crescita educativi, lavorativi, letterari e sportivi. Tali eventi vanno a stabilire degli scambi relazionali tra tutte le altre associazioni italo venezolane presenti su tutto il territorio.

Le manifestazioni che si sono tenute, precisa Gabriella, hanno avuto un buon seguito, facendo lievitare il numero dei partecipanti ad ogni avvenimento, anche grazie all’egogastronomia che va ad esaltare le due differenti cucine.

Il Programma degli Aiuti Umanitari sta accogliendo grande successo grazie a diverse testate ed alla bravura del giornalista Gianfranco Di Giacomantonio, inviato in Venezuela per il giornale www.abruzzo24.tv che ha organizzato una conferenza stampa “Venezuela Oggi: attivare la solidarietà in tempo di crisi”, indetta dall’Onorevole Fabio PortaPresidente dell’Intergruppo, che si è tenuta giovedì 14 aprile 2016 alle ore 14:30 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati in Via della Missione Porta, in cui veniva proiettato un filmato sulla terribile situazione venezuelana.

Gabriella è un vulcano che non accenna a fermarsi, parlerebbe per tutto il pomeriggio, dei progetti futuri progetti e del suo grande amore verso questo paese che sta vivendo il suo anno zero.

Aiutiamo il Venezuela

Questo articolo è il minimo che possa fare, anche perché le foto che sfoglio sul cellulare sono molto tristi, soprattutto quando incrocio quelle di bambini che non hanno via di scampo senza le adeguate cure mediche

Non si chiede nulla di eccezionale solo l’impegno di portare medicinali non utilizzati e non scaduti, che nelle nostre case sono solo un optional ma che invece in Venezuela potrebbero salvare una vita. Attiviamoci che possiamo farlo…


(Articolo apparso per la prima volta su lifemarche.net il 24/05/2016)

 

 

 

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