Dubrovnik, la città che scelse la libertà

Il suo motto, scolpito nella pietra delle sue mura, è un sogno indelebile per avventurieri, per chi cerca la libertà, per chi crede in un mondo forte e giusto.
Dubrovnik non ha mai ceduto alla forza bruta: ha scelto la diplomazia, ha saputo mediare, ha preferito il mare alla guerra.
In un’epoca in cui la politica europea sembra volerci spingere sull’orlo di un nuovo conflitto globale, la sua storia ci insegna che esiste un’altra via, fatta di intelligenza, di equilibrio, di coraggio silenzioso.
Dubrovnik non ha scelto solo il mare. Ha scelto la libertà. E oggi, forse più che mai, dovremmo ascoltarla.
Questa intervista sintetizza ciò che rappresenta la città croata per il mondo degli uomini liberi.
Un sogno chiamato libertà

M.I.: “A Dubrovnik la libertà è di casa, plasmata dal suo celebre motto: “Non bene pro toto libertas venditur auro”. La libertà non si vende per tutto l’oro del mondo. Ma che significato ha oggi, nella quotidianità della città?.
F.: “A Dubrovnik, la libertà è sempre stata una scelta consapevole e strategica. Durante il dominio ottomano, la città preferì la neutralità, sostenuta dal Papa, e pagò ingenti somme per mantenere la pace e continuare a prosperare, trasformando la diplomazia in un’arte.
Oggi, Dubrovnik è diventata un set cinematografico globale: dalle sue fortezze ai palazzi storici, ogni spazio può essere affittato per eventi e produzioni come Game of Thrones, Star Wars e Vikings. Si dice che l’ex sindaco abbia concesso gratuitamente l’uso dei luoghi alla produzione di Game of Thrones, puntando sulla visibilità internazionale, una scommessa che ha reso la città iconica.
Ma resta una domanda: è davvero questo il turismo che Dubrovnik desidera? Quella che vuole farsi apprezzare attraverso Game of Thrones, oppure per la sua storia millenaria, fatta di un’anima culturale senza precedenti?
Alcuni visitatori arrivano a Dubrovnik attratti solo dai set di Game of Thrones, ignorando il suo passato di una città fondata nel VII secolo, pioniera in sanità, commercio e diritti civili.
Il turismo, cresciuto in modo spontaneo e incontrollato, ha perso di vista la sostenibilità e chi lavora nel settore da anni come , sono guida da 23 anni con una laurea in Comunicazione nel Turismo, ha sempre ritenuto fondamentale.
L’unica aspetto positivo in tutto questo è l’iniziativa del Comune di ridurre il numero di navi da crociera e i gruppi superiori a 20 persone devono utilizzare le audioguide per ridurre il rumore“.
La bellezza di Dubrovnik

M.I.:” Dubrovnik è senza dubbio una delle città più affascinanti d’Europa: una perla fortificata che richiama, nel suo stile elegante e armonioso, il gusto italiano. Varcando le sue antiche porte ci si ritrova immersi in una storia vibrante e suggestiva, dove ogni pietra racconta secoli di orgoglio e bellezza“.
F. :”Dubrovnik affonda le sue radici sull’isolotto roccioso di Laussa, poi Rausa, e infine Ragusa. La sua celebre architettura in pietra trae forza dalle cave delle isole croate di Brač e Vrnik, con la pietra di Brač impiegata in edifici prestigiosi come il Parlamento e l’Opera di Vienna.
Il simbolo più iconico della città sono le sue mura, che si estendono per quasi 2 km e sono protette da maestose fortezze: Minčeta, San Giovanni, Revelin, Bokar e l’imponente Lovrijenac, arroccata su una roccia di 37 metri fuori dalle mura.
Inoltre secondo gli esperti, le sue mura rappresentano il sistema di fortificazioni meglio conservate d’Europa, che furono ulteriormente rinforzate all’arrivo degli Ottomani in Europa e sono la principale ragione per cui dal 1979 Dubrovnik fa parte del Patrimonio Unesco“.
Guerra Serbo-croata

M.I.: ” Il bombardamento serbo-montenegrino ha ferito profondamente il cuore di Dubrovnik, ma l’orgoglio croato ha saputo rialzarsi con forza dopo l’Operazione Tempesta. Cosa accadde in quei giorni tragici e come si è svolta la ricostruzione artistica della città?“.
F.: “Durante il conflitto, circa il 60% degli edifici storici di Dubrovnik ha subito danni, ma oggi oltre il 95% è stato restaurato grazie ai fondi dell’UNESCO e alle risorse locali.
Più dell’80% dei materiali proviene dalle cave originarie, mentre il 10% dei danni è stato lasciato visibile come memoria della guerra.
La città ha vissuto mesi senza elettricità e acqua, in condizioni durissime. Tuttavia, la ferita più profonda resta quella umana: la perdita dei propri cari.
La Croazia continua a chiedere alla Serbia informazioni sulle fosse comuni, con oltre 1.300 corpi ancora dispersi.
I proventi dei biglietti d’ingresso alle mura di Dubrovnik vengono utilizzati per restaurare le mura cittadine, le fortezze e alcuni edifici storici fuori città, come il Palazzo del Rettore a Slano e la Fortezza Sokol a Konavle.
I lavori di restauro sono iniziati subito dopo la guerra, con priorità alla riparazione dei tetti, gravemente danneggiati per oltre il 70%.”.
Eventi

M.I.: “Tra le sue mura antiche e il mare cristallino, Dubrovnik ospita ogni anno celebrazioni che fondono arte, storia e tradizione: quali sono i festival da non perdere per vivere la città nella sua forma più autentica?“.
F: “Dubrovnik è un crocevia di tradizioni e cultura viva. La Festa di San Biagio, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio immateriale da oltre 15 anni, celebra l’identità profonda della città.
Ma è d’estate che Dubrovnik si trasforma davvero: dal 10 luglio al 25 agosto, il Festival Estivo accende le sue piazze e strade con spettacoli teatrali, musica e performance di oltre 2000 artisti da tutto il mondo.
Subito dopo, tra fine agosto e settembre, arriva il raffinato Dubrovnik Tardo Estate Festival, dedicato alla musica classica, con concerti in chiese, chiostri e luoghi storici che amplificano la bellezza del suono.
E in ottobre, il Good Food Festival celebra la cucina croata: chef rinomati propongono piatti speciali a prezzi accessibili, accompagnati da laboratori culinari e dolci tradizionali. Il gran finale? La “Tavola di Dubrovnik” che attraversa lo Stradun, dove si possono gustare prelibatezze locali a prezzi simbolici, con il ricavato della prima giornata devoluto in beneficenza”.
Contatti
M.I.: ” Potrebbe raccontarci qualcosa in più sul suo lavoro e indicarci come poterla contattare per organizzare un toru nella splendida Dubrovnik?“.
F: “Da oltre 23 anni accompagno viaggiatori alla scoperta di Dubrovnik e dei suoi dintorni, con lo sguardo autentico di chi conosce ogni angolo. Ho iniziato come accompagnatrice turistica, poi ho seguito la mia passione per la cultura diventando guida ufficiale, dopo aver superato l’esame nazionale. Oggi lavoro come libera professionista con obrt, come molti colleghi del settore.
Offro tour privati su misura e accompagno anche gruppi numerosi, fino a 50 persone. Parlo fluentemente croato (la mia lingua madre), inglese, italiano e spagnolo.
Mi trovi su Instagram: @maskeron_dubrivnik_tour_guide Il profilo è pubblico e sempre aperto per chi vuole scoprire Dubrovnik con occhi nuovi”.