Montecosaro tra mito e leggenda invertendo la rotta della nave Italia

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Sono solo in piazza a Montecosaro, adiacente la chiesa della Collegiata, indossando un berretto per coprirmi gli occhi dai cocenti raggi di sole di una ritrovata primavera. Aspetto mezzogiorno, manca ancora qualche minuto, ancora qualche istante, un attimo ancora…Ci siamo l’orologio suona per ben quattordici volte, come mi aveva pronosticato l’assessore Marco Cingolani che sono venuto ad intervistare in questa bella mattinata.

I tredici rintocchi in più ricordano i ribelli Goti, guidati da Enea Galizia, che insorsero contro i Cesarini venendo poi impiccati, nel 1568 sulle rispettive finestre del Teatro delle Logge che si affaccia sulla piazza principale della cittadina.

Montecosaro è questa, un borgo che vive tra mito e storia tra stregoneria ed alchimia ed anela fantastiche storie fatte di coraggio e ruvida follia. Ero curioso di conoscere questa specie di Praga nostrana e volevo avere qualche notizia in più da parte di qualche esperto. Il gentile assessore, prima dell’appuntamento prefissato aveva voluto che scrivessi via e-mail le domande che gli avrei formulato in sua presenza per rispondermi al meglio grazie all’esauriente “canovaccio” che mi pone davanti agli occhi.

Il Cristo ligneo della Chiesa della Collegiata

Dato che siamo in piena magia, chiedo se mi può dare notizie in più su quello strano Cristo ligneo posto in una nicchia della Chiesa della Collegiata. Un pezzo particolare, quasi un simbolo pagano, in cui la mancanza di espressione di Nostro Signore, personalmente mi incute un timore misto a rispetto. Marco, elimina i convenevoli, dandomi gentilmente del tu e facendomi superare l’imbarazzo iniziale dicendomi che due strane storie aleggiano su questo gioiello iconoclastico.

La prima, avvenne durante la Seconda guerra mondiale, durante l’occupazione nazista quando un generale voleva cannoneggiare la città, desistendo alla vista del crocifisso mostratogli da un coraggioso prete, mentre la seconda si svolse al disfacimento dello Stato Pontificio, durante la ribellione dei cittadini che mal digerivano le istituzioni del nascente Stato italiano e che furono placati alla vista del Cristo.

Come a Praga e Tallinn, due delle mie città preferite per il loro lato esoterico, anche la piccola Montecosaro non ha una netta demarcazione tra realtà e fantasia e superate le mura d’ingresso sembra essere avvolti da un ambiguo magnetismo.

Montecosaro (foto di Giuseppe Tagliento)

Un’economia in attivo

Il borgo, può essere fiero non solo del suo retaggio storico ed artistico, quanto per essere un paese che ha invertito la rotta di questa interminabile decadenza economica, avendo un bilancio in attivo. Finalmente davanti ad i miei occhi un politico mi ospita non per secondi fini utilizzando il mio articolo per pubblicizzare il suo operato, quanto per enfatizzare il territorio. Varie misure anticrisi sono state adottate, in primis l’eliminazione della Tari per tutte quelle attività commerciali che si sono reinsediate all’interno del centro storico, rendendo il tessuto originale assai vivo ed evitando l’odiosa desertificazione commerciale che sta colpendo diverse cittadine.

Nel paese c’è una strana inversione di tendenza, dato che molte giovani coppie hanno preferito abbandonare la costa vivendo qui, non solo per i prezzi modici degli alloggi, quanto, tiene a sottolineare Marco con un velato orgoglio, per le opportunità culturali e sociali che Montecosaro offre, anche per le ben integrate comunità balcaniche e cinesi.

Turismo a Montecosaro

La realtà economica del paesino  inutile dirlo è legata al settore calzaturificio, ma esponenzialmente cresce quello legato al turismo, grazie alle tante manifestazioni, la cui più importante è “Passeggiare Degustando”, in cui si riversano più di 15 mila persone durante la terza settimana di luglio e che riporta in auge vecchi sapori scomparsi dalle nostre tavole preparati da cuochi di grido.

Da ricordare la famosa pesca Saturnia, un frutto atipico da i variegati colori che Marco mi mostra sul video del suo Pc.

Sembra di vivere lontani anni luce dai problemi italici, dove una gioventù laboriosa e serena tende a mettere radici e dove anche l’emigrazione giovanile non è alta come il resto della Penisola.

La piacevole chiacchierata continua e chiedo all’assessore se può inviarmi foto scattate da professionisti che mettono a fuoco feste ed antiche tradizioni. Esco dal Palazzo Comunale e saluto il mio simpatico e gentile cicerone ed i rispettosi collaboratori per assaporare a pieno la vita del borgo. Prima di andare via Marco mi consiglia di dirigermi verso Casa Laureatiex residenza di un frate esorcista legato al mito dei Templari prima ed alla Massoneria poi.

Montecosaro (foto di Giuseppe Tagliento)

Una nuova classe politica

In questa terra “dannata” che mi suscita sempre più emozioni scorgo, durante la mia camminata, i tanti giovani artigiani che svolgono vecchi mestieri più disparati, portandomi indietro nel tempo.

Rifletto, che finalmente una nuova classe di politici figli della mia generazione, che tra l’altro hanno rifiutato lo stipendio vivendo del loro lavoro, hanno invertito la rotta della disgraziata nave Italia, che sembra arenarsi ogni giorno di più, non piangendosi addosso ma credendo fortemente nel loro operato e nel valore della cittadinanza.

Un articolo del mio direttore si apriva con questo titolo: “Che Madonna onestà ci illumini”, lo cambierei:” Che Montecosaro ci illumini” e soprattutto ci sia da esempio.

Si ringrazia il Sig. Giuseppe Tagliento per la gentile concessione alla pubblicazione delle immagini.


(Articolo apparso per la prima volta su lifemarche.net il 01/06/2016)

 

 

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