Scanno, il gigante, i guardiani e il maestro.

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  Il gigante

Scanno mi si presenta con un costruito a “gradoni” ed un proscenio naturalistico che non ha eguali.

Non sapevo di quanto fosse vuota la mia anima finché non è stata riempita.

La mia rivoluzione interiore era in embrione da mesi ma non sapevo come far scoppiare la scintilla per scatenare il mio conflitto interiore.

Dopo una notte angosciata e tormentosa come quella dell’Innominato nei Promessi Sposi, sono finalmente tornato alla vita.

Quel gigante invisibile di cui avevo negato l’esistenza mi ha teso nuovamente la mano per liberarmi del mio fardello e dal demone imprigionato nei meandri della mia anima.

Un’altra visuale di Scanno (foto Federico di Dio).

Avevo accordato piena fiducia al sacerdote-scienziato e così avevo scordato i doveri verso Dio.

Cari lettori scrive un nuovo me, affannato dai colpi di coda del suo recente passato, ma che sta lottando per armonizzarsi al dolore del tragico quotidiano.

Lo stupendo borgo abruzzese di Scanno è il giusto premio per eliminare qualsiasi dubbio e vivere appieno i suoi rituali in una una domenica pre-estiva.

I guardiani della memoria

Una via del borgo. Scanno è un libro di pietra che narra storie incredibili.

Le due memorie storiche Enzo ed Umberto mi aspettano in piazza e mi accolgono con molta solerzia.

Il primo è un uomo robusto e passionale e tende a rafforzare le sue tesi con qualche piacevole intercalare.

Ha sezionato Scanno con profondità e sviscerato la sua anima e mi racconta innumerevoli aneddoti di fronte ad una statua che rappresenta nell’immaginario collettivo la donna abruzzese.

Il suo abito è costellato da innumerevoli simboli a partire dai dodici bottoni a forma di seno utilizzati come arma di seduzione.

Il libro di Pasquale CaranfaScanno il paese dei fotografi e delle pietre narranti” con le foto curate da Enzo Gentile.

Il borgo è una superfetazione di stili rinascimentali e sopra tutto barocchi, perché dopo il tragico sisma del 700 grazie alla ricchezza commerciale furono chiamati diversi maestri milanesi per la sua ricostruzione.

Nonostante la città contenda a Loreto la sua devozione a Maria il simbolismo pagano è forte, infatti sugli stipiti delle porte i battenti hanno bizzarre forme; dal serpente come protettore dell’acqua, al cuore, ecc, mentre i mascheroni e le saette sui muri delle case erano utilizzati per difendersi contro l’invidia di persone indesiderate.

Scanno la città del cuore e dei fotografi

Umberto Gavita sulla destra insieme a due donne in abiti tipici. Un depositario di questa meraviglioso borgo. (sulla sinistra Paolo Mausering), il vincitore del premio Scanno, un premio nazionale di letteratura.

Umberto è una persona meno irruente e mi mostra la vocazione turistica di Scanno.

Dopo avermi fatto assaggiare nel suo ben fornito negozio alimentare  alcune squisitezze d’Abruzzo, mi accompagna in diverse piazze cittadine per riproporre gli stessi scatti di Henri Cartier Bresson, ma questa volta a “volo d’uccello“.

Mentre facciamo una pausa il mio cicerone mi parla dei suoi passati progetti, che nonostante l’enorme dispendio economico non gli hanno dato il risultato sperato.

Saliamo verso l’Eremo di Sant’Egidio per filmare il lago a forma di cuore.

La piccola chiesa adiacente il sentiero è così magnetica da far presa anche su di un ateo.

I Mostacciuoli un dolce tipico di Scanno che ha allietato il mio goloso palato durante la pausa  nella pasticceria Di Masso.

Fu ritenuta dagli abitanti di Scanno la protettrice contro la peste e  durante le pandemie i viandanti, prima di entrare in città dovevano forzatamente fare una quarantena.

Le prospettive cambiano ma Scanno rimane unica.

Cerco di soddisfare le richieste di Umberto che mi da innumerevoli spunti per un filmato unico sorvolando il lago incantato.

Il maestro

Franco Battiato è stato un ispiratore che mi ha fatto assaporare l’intensità di tratti della mia vita.

Folle e dolce Umberto, un “perdente” che ancora non ha capito che la società non vuole “ambasciatori” della sua nobile statura.

Questo “guardiano della memoria” meriterebbe tanto, sopra tutto da parte dei propri concittadini, perché ha dato a Scanno una visibilità mediatica non indifferente.

Lui sembra la proiezione del mio futuro e tutto ciò mi fa paura. Entrambi siamo accomunati da diverse passioni, che però vengono sfruttate dai politici per il proprio spot elettorale.

D’altronde l’antropologia ha cambiato il suo volto, perché se ad ogni Battiato che ci lascia nascono centinaia di Fedez, cosa c’era da aspettarsi?.

Eppure il maestro come il gentile Umberto coniugano passato e futuro, mentre i Fedez sono solo l’ombra di un fugace presente.

Ma Scanno vale molto di più…

La foto della testata è di LUCA IACOMELLI.

(Dedicata all’amica Silvana Zechini)

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2 risposte

  1. Caro Marco,
    grazie infinite per il filmato e la toccante parte descrittiva. Questi luoghi incantati vengono ancora di più esaltati dalle tue splendide ed artistiche riprese.
    La tua lirica poi, mi fa scoprire in te un lato sensibile e poetico che non avrei mai immaginato.
    Sei una persona veramente eccezionale, complimenti.
    Ci sentiamo presto.
    Un abbraccio,
    Gildo

  2. Caro Gildo
    grazie per le tue belle parole, penso che in un mondo rumoroso ed egocentrico questi borghi sono il vero rimedio contro i mali della vita.
    Amo troppo i il miscuglio di rituali pagani e cristiani e sopra tutto raccontare ciò che in verità stiamo rapidamente demolendo: l’uomo.
    Ti ringrazio per le tue belle parole che sono uno sprono a continuare questo mio viaggio con la speranza d’incontrarci il prima possibile.
    Un caro saluto
    Marco

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