FAO – Intervista al Sottodirettore Generale Renè Castro-Salazar
FAO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura è un istituto fondato per accrescere i livelli di nutrizione, incentivare la produttività agricola, incrementare le economie rurali, così da migliorare l’esistenza delle popolazioni che ivi vi abitano.
Ho avuto il privilegio di poter incontrare a Roma il Sottodirettore generale, il Dottor Renè Castro Salazar, per discutere sull’attuale momento storico.
Guerra in Ucraina e aumento materie prime
M.I.: “Il conflitto scoppiato in Ucraina e il vertiginoso aumento delle materie prime, influirà sicuramente sulla produzione agricola e di conseguenza sul fabbisogno alimentare mondiale. Come Sottodirettore della Fao cosa pensa al riguardo?“.
R.C.S.: “La guerra ha portato ad una serie di problematiche, soprattutto per l’approvvigionamento del grano.
Molti paesi dipendono totalmente dall’importazione del frumento ucraino e così hanno dovuto affidarsi ad altri competitors.
Inoltre le restrizioni sulla viabilità, le difficoltà del paese europeo nell’importare beni di prima necessità e i fertilizzanti prodotti in larga scala in Russia, hanno fatto lievitare i prezzi dei prodotti alimentari
Per adesso non abbiamo soluzioni, se non aspettare la cessazione del conflitto”.
Immigrazione in Europa
M.I.: “L’immigrazione delle popolazioni africane verso l’Europa sta spopolando le aree rurali dei paesi del “Terzo Mondo”, danneggiando il fabbisogno agricolo locale. La Fao come sta affrontando questa spinosa questione?“
R.C.S.: “Stiamo sensibilizzando la politica africana nella gestione delle proprie risorse e inviando innovative tecnologie.
Nei paesi afflitti da siccità cerchiamo di razionalizzazione i consumi d’acqua, per tutelare la vita delle persone e dei capi bestiami, così da salvaguardare il settore dell’allevamento.
Il cambiamento climatico ci ha imposto tante sfide, come nel campo della refrigerazione del latte.
Purtroppo le alterazioni dell’ecosistema corrono velocemente risposte alle nostre scoperte scientifiche.
Non dimentichiamoci poi il flagello delle locuste, che ogni anno distruggono i raccolti di buona parte dell’Africa.
Anche se facciamo ricorso all’uso dei pesticidi, non riusciamo a debellare questo dilemma, perché si riproducono velocemente”.
Costa Rica un esempio green
M.I.: “La Costa Rica è il paese capofila per le sapienti scelte nell’ambito della green economy. Lei che è stato Ministro dell’Ambiente e dell’Energia, pensa che la politica del paese centro-americano possa influenzare l’Occidente?“.
R.C.S.: “La Costa Rica di per se è un piccolo paese e non può competere con gli attrezzati paesi occidentali, ma è un esempio morale da prendere in considerazione per le sue mirate scelte ecologiche.
Anche se il nostro sottosuolo è ricco di petrolio ci siamo affidati alle fonti rinnovabili evitando così il disboscamento. Abbiamo “demonizzato” l’uso dei combustibili fossili con una forte tassazione e premiato gli agricoltori che volessero rimboscare i propri lotti di terreno, arrivando a coprire il 56% del nostro territorio.
Gli impianti a biomassa e i panelli solari e fotovoltaici sono stati realizzati da imprese straniere, tra cui una è italiana.
Inoltre la Costa Rica ha potenziato la sua rete viaria per migliorare la percorribilità delle macchine elettriche ed a idrogeno, oltre ad aver ottimizzando la sua risorsa principale: l’acqua, utilizzata per l’irrigazione e l’elettricità”.
Spello-San Vito gemellaggi per aiutare la FAO
M.I.: “Da poco il comune di San Vito nella Costa Rica e il Comune di Spello in Umbria, hanno ratificato un’importante gemellaggio teso allo sviluppo di un rapporto ecosostenibile. Come FAO, pensa che tali accordi possano aiutarvi?“.
R.C.S.: “Queste collaborazioni sono importantissime. Come FAO ci permettono di monitorare le specifiche situazioni in campo alimentare e nel contempo, tramite lo scambio vicendevole di nuove informazioni colmare le nostre lacune.
Per esempio, i borghi italiani sono basati sul principio dell'”agriturismo“, in cui il piccolo coltivatore lavora la sua terra e rifornisce a chilometro zero, i ristoranti dislocati nel tessuto storico cittadino.
La Costa Rica, invece ha un turismo prettamente ecologico, ma manca di servizi come una buona digitalizzazione.
Per questo sono convinto che questo gemellaggio possa aiutare entrambi i paesi ed essere portato ad esempio per altri futuri accordi internazionali”.