Grazie maestro. Grazie Davide Pandoli.

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Grazie maestro. Grazie Davide Pandoli

Davide Pandoli con alcuni dei suoi piccoli allievi, durante una lazione di karate.

Grazie alla scollatura di pezzi di libertà, dovute alla scellerate scelte imposteci da dispotici algoritmi, l’ambizioso progetto di una società disincantata, perennemente connessa e senza mancanza di volontà è giunta a termine.

La dottrina economica neoliberista, basata sulla competitività ci avrebbe dovuto liberare dalla pianificazione centralizzata e dall’incubo della burocrazia. Al contrario ha realizzato proprio ciò.

Le nuove logiche di potere ci hanno costretto a seguire una religione in cui è necessario consumare per vivere e infine lasciare i nostri “testamenti virtuali” su disumanizzati social network.

Durante il percorso dei secoli le virtu’ sono stati i punti insostituibili su cui ruotava la società, mentre oggi il nuovo “Homo Italicus” le ha sostituite con barbariche necessità.

La cultura è diventata spazzatura e così chi è in cerca nuove opportunità tenta di approdare verso nuovi lidi.

Alcuni italiani mi hanno confessato di volere un sol uomo al potere, che rimetta in riga il paese. Una sconsiderata postilla di un popolo che non ha piu’ i requisiti e la forza necessaria per entrare nel gota dei grandi.

La libertà è un processo lungo e dolorosamente impegnativo, perciò non possiamo svendere la nostra autodeterminazione demandando alle classi politiche i nostri problemi.

Davide Pandoli anatomia di un uomo

Tutti gli allievi assieme per festeggiare il pensionamento del nostro maestro Davide Pandoli.

Abbiamo bisogno di uomini come Davide.

Per i suoi allievi come il sottoscritto, oramai nel bel mezzo degli anta, lo consideriamo un padre severo ma giusto.

La sua esperienza è preziosa, perché ci ha permesso di vedere con occhio clinico e una nuova consapevolezza le difficoltà di una umanità oramai allo sbando.

In palestra abbiamo un unico comune denominatore: il rispetto. Per questo non è un problema se un low kick viene calciato male se nel profondo ci alleniamo con determinazione e costanza.

Non esiste provare. Fare, ritentare e riuscire.

Nonostante ci siano differenze anagrafiche siamo un gruppo molto unito, perché siamo disciplinati e legati ad un forte senso di appartenenza, peculiarità che hanno permesso ad atleti dello stampo di Federico ed Edoardo, di inanellare incredibili successi.

Oramai la mia fiducia verso le istituzioni è venuta meno. I miei giorni sono un continuo rincorrere contro ottemperanze di uno Stato che ogni giorno alza la sua asticella, con l’alta tassazione, le sue lungaggini burocratiche e l’insolenza di chi comanda.

Davide con la sua passione mi ha infuso quel coraggio che sentivo di aver perduto, escludendomi dalla schiera di quei “mangiatori inutili” senza rispetto per se stessi.

Non mi dilungo ancora dicendoti “Grazie maestro. Grazie Davide Pandoli“.

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2 risposte

  1. Che dire? Un Okay alla persona che ha dedicato questo succoso pensiero Pieno di verità e di TUTTO… e una stima profonda per Davide che conosco da molti anni e ritengo una persona ricca di sani principi e che con serietà e dedizione si opera al meglio in tutto ciò che fa! Passione allo stato puro…

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