Monsampolo un gesto di umiltà
Non sapevo quanto il piccolo centro di Monsampolo fosse accogliente e pieno di affascinanti misteri.
E’ la prima volta che vi passeggio ed il suo museo delle mummie è così affascinante da raggiungere per pathos il sepolcreto di Urbania (Articolo su Urbania https://bit.ly/34le6Sr)
Non sono assolutamente un necrofilo, ma con l’avvento della mia maturità mi piace riflettere sulla vacuità della vita e fermarmi ad assaporare con profondità i piccoli attimi di gioia della mia esistenza.
Tutti dovrebbero venire in visita in questo arcano luogo per un profondo “bagno” d’umiltà, onde tralasciare le stupide inezie che il tagico quotidiano ci propone.
La pioggia scende copiosa e la nebbia che ammanta i tetti del centro storico creano la giusta ambientazione, facendomi però offuscare la mia serenità.
In questa domenica preferisco la frivolezza e non sono pronto per scrivere un articolo su questo duro “sergente” .
La necropoli, i vestiti ed i jeans
Sottostante la Chiesa di Maria Santissima Assunta la gentile guida Luigina, dopo le presentazioni di rito comincia il suo tour.
Le mummie sono state scoperte nel 2003 dietro una angusta cripta ed il loro arco temporale va dal XVI secolo al XVIII, mentre il bel museo, con la sua ingegneristica ventilazione è stato aperto nel 2013.
I cadaveri, gente del popolo, sono talmente ben conservati da mostrare capelli, orecchie e suppellettili vari, ma la particolarità sta nelle teche in cui sono stati posti in bella mostra abiti di un tempo che mostrano i tessuti utilizzati e lo stile dei tempi andati.
Il museo ha due livelli, infatti grazie ad una botola si può scendere sottostante una seconda necropoli. La bellezza della statua della Madonna del Rosario, opera di un accurato restauro mi salta subito all’occhio, il mio cicerone mi dice che fu gettata in questo ampio vestibolo, precedentemente adibito a sgabuzzino.
I tessuti, analizzati con molta novizia da una studiosa tedesca, furono realizzati con fibre vegetali ed animali. I primi indossati dalle persone povere, sono arrivati fino a giorni nostri, perchè a differenza di quelli più pregiati sono maggiormente adatti a questo particolare microclima.
Le quattro mummie esposte sono le meglio conservate e sono casi di mummificazione naturale, a parte una in cui è evidente l’eviscerazione.
La raffinatezza di alcuni bustini, delle camice e di eleganti bottoni, oltre a gonne in stoffa simili a jeans sono un must di alcune teche e nonostante riesca ad apprezzare gli oggetti sento sempre una certa inquietudine.
Mi piacerebbe sapere chi fosse questa gente, i suoi sogni ma sopratutto l’attimo in cui hanno provato il brivido dell’innamoramento.
Il mio desiderio più grande è di portare tutte quelle persone che pronunciano la frase: “è una questione di principio“, i soliti istigatori che per stupidaggini vogliono distruggere con la loro ignoranza i miei brevi attimi di felicità.
Ripensandoci sono i vivi a farmi paura, tutti quei mostri pronti a scannarti allo scatto del semaforo, al dirigente maleducato dietro ad una scrivania ed alle banali riunioni di condominio. Questa gente cambierebbe visione della vita alla vista di questo misterioso sepolcreto?.
Monsampolo e tanto altro
Molte case sono state dichiarate inagibili dopo il terremoto pur non facendo parte del cratere e tanti giovani sono andati via spopolando il suo bel centro storico.
Forse uno dei tanti eventi come il tour estivo sui “Miti e Misteri” può essere un punto di partenza, per dare vitalità a questo affascinante borgo, ma la brava Luigina evidenzia le tante presenze straniere.
Questo fa riflettere e tanto, perchè finché Templation Island sarà la base del nostra società, l’Italia avrà difficoltà a ritrovare la strada maestra.
Ed allora ripartiamo dalla cultura, ripartiamo da Monsampolo.