Moresco e l’originale torre
Erano gli anni sereni dell’Università, quando ero “confinato” nella stupenda ed intramontabile Ascoli Piceno, che ho scoperto borghi come la bella Moresco.
Tra un libro ed un altro, quando la stanchezza faceva schizzare in orbita il mio cervello fuso da ore di studio, raggiungevo posti a me sconosciuti fantasticando sul mio futuro.
Poi era mio padre, che invece di farmi adeguare alle “luci notturne” che alla gioventù piacciono tanto, mi “forzava” in scooter a girare con lui questi mistici luoghi, perchè mi diceva sempre:” Un giorno il romanticismo di questi posti ti servirà, come bagaglio culturale e per lavorare all’estero“.
Forse un sogno premonitore, ma alla fine è stato proprio così.
Tornarci è dunque una forte emozione anche a distanza di anni, non solo perchè faccio un bel tuffo nel passato, ma sopratutto perchè in queste cittadine, così ben conservate rimangono tangibili i segni della storia, grazie alle stratificazioni costruttive dei tessuti urbani.
Poi questa cittadina ha una particolarità unica: la sua torre, che ha sette lati, per l’appunto eptagonale, oltre al suo nome che sembra derivi dai Saraceni, perchè i mori si spinsero durante le loro scorrerie fin nell’entroterra marchigiano.
La Piazza e le Torri
Non è solo la magnetica torre, con merlatura ghibellina che sovrasta la Val d’Aso, costruita in principio come elemento di avvistamento e difesa ad affascinarmi, ma tutto il suo contesto, che ha ha qualcosa di magico che m’induce spesso a tornare.
Anche la sua piazza ha una particolare forma, che sembra allargarsi sottostante la torre per poi rastremarsi alla sua fine, dove è ubicato un’altro bel elemento puntiforme: la Torre dell’Orologio.
Moresco è una città che emana stile e classe, non c’è che dire e probabilmente non sono il solo a pensarla così, poichè affluiscono ogni anno sempre più turisti di matrice olandese, come nella limitrofa Monterubbiano. https://bit.ly/2CaDQFk (Vecchio articolo su Monterubbiano ed il turismo olandese nel fermano).
Famiglie olandesi e le affascinanti nonne
In piazza, monto la mia Osmo, per dei timelaps ed il fedele drone e sembra come per incanto di aver invaso quasi tutta la piazza. Le lettere delle targhe sono sempre le stesse NL. Eccoli qui, dunque, i simpatici concittadini della “monterubbianese” Gerry Poelmans, che chissà perchè stanno prendendo di mira questa strategica parte d’Italia.
Una famiglia molto giovane tra una forchettata ed un’altra si gira a guardare il volo, con molta curiosità, forse il mio veivolo non ha ancora irrotto nella loro vita e quindi ammirano gli slanci, le risalite e il successivo atterraggio.
L’uomo con la bella e silenziosa moglie osserva ogni mossa del mio stick, come se dovessi dare un colpo ferale a qualcosa. Non staccano mai gli occhi dal Phantom che volteggia sereno tra un cielo non proprio terso in questa giornata d’inizio primavera.
Mentre le riprese si fanno più audaci, arrivano due anziane signore, che invece sembrano apprezzare il rumore del mio marchingegno. Addirittura, a differenza della famiglia olandese, si avvicinano con molta sicurezza e mi chiedono se possono guardare il display per poter osservare il paese dall’alto.
Una di queste mi chiede di poterlo guidare e rimango stranito da questa insolita domanda. Mi ripete che vuole esaudire questa desiderio, perchè mi dice è anziana e non sa quando le ricapiterà un’altra occasione del genere e vorrebbe portare con se questo bizzarro ricordo. Lei sa che è una delle ultime emozioni, che la sua lunga vita le sta’ concedendo.
A questa strana richiesta, che mi sembra più l’ultimo desiderio del condannato, azzardo dandole il radiocomando e scopro che la signora è una pilota provetta, sicura e gentile nel movimento delle leve. Ha imparato giocando nel suo giardino nella campagna del suo paese, con il suo giovane nipotino e mi dice che voleva provare per essere ancor più brava, così quando ci sarà una prossima occasione, spiegherà al suo amato come migliorarsi.
Una lacrima le solca il viso e la sua compagna d’avventure, conosciuta durante la sua adolescenza, la stringe forte a sé. Una scena d’altri tempi che consolida il magico mondo di un’amicizia nata nella notte dei tempi, chissà quando? Chissà dove?.
L’ultima saluto a Moresco…Tocca al Kazakistan
Dopo questa parentesi strappalacrime, ci metto un pò per rimettermi, perchè in questo particolare momento, sento alcune particolari sensazioni non dissimili da quelle provate dell’amabile signora. Qualcosa d’indefinibile che manca o che mi è stato strappato e di cui sento fortemente la mancanza, ed è un dolore intenso un travaso di bile nera e di forte melanconia a cui non riesco a dare un vero significato.
Il caffè nel bel bar sottostante il porticato in muratura, mi aiuta e scorro la mia vita come in un libro, mentre mi appresto ad attraversare le piccole ruette cittadine, dove regna un silenzio irreale, meraviglioso…Magnetico.
Questa piccola cittadina, come tante da me visitate è baricentrica tra Sibillini e mare una vera e propria promenade architettonica di questa meravigliosa terra.
Decido di andar via, evitando i rimpianti e soffermandomi sulla gentile storia vissuta e mentre mi dirigo verso l’auto, sento un odore acre e pungente di terra, che solo questa affascinate regione mi può dare…Saluto senza malinconia il ricordo più epico della mia gioventù…Il Kazakistan e la sua innovativa capitale Astana mi aspettano per una nuova sfida.
Il mio libro ha ancora delle pagine bianche da riempire con nuove mirabolanti avventure.
8 risposte
BELISSIMO MIO CARO…MIA CUGINA VIVE LI A MORESCO…ABIAMO FATOO DIVERSE PASSEGIATE A QESTE PARTE VICINO A PORCHIA….ANDATO NEL CEMITERIO VEDERE MIEI NONNI….OHH CHE NOSTALGIAAAA..SONO SATTO UN MESE A SARDENHA A LA MADALENA CHE BELLO…..HO SAPUTO CHE LA MIA AMICA GIA E MORTA…BELLI RICORDI…
Gentile Bartolomeo, la ringrazio per la sua recensione, sperando che i miei articoli non le inducano solo alla malinconia, ma siano uno sprono per tornare nella nostra bella Italia.
Non sono una viaggiatrice ma quando leggo articoli ben scritti e ben corredati di video e immagini come in questo caso, per un istante é come se vivessi l’esperienza insieme a chi l’ha descritta. Mi piace anche quando il racconto si popola di personaggi che danno la giusta dimensione emozionale. Grazie.
Gentile Signora Loredana, come ha potuto leggere le rispondo appunto dal freddo Kazakistan, dove mi trovo per un reportage governativo.
La ringrazio vivamente, perché molti lettori come lei, con i vostri commenti mi state aiutando nel non fermarmi nel viaggio che ho intrapreso anni or sono.
È grazie a voi che i miei personaggi si animano come per magia, e posso continuare a scrivere le mie esperienze.
Grazie ancora
Gran bella recensione!!!! Io vivo lì
Gentile Signor Lucio.
La ringrazio per il suo complimento così diretto, ma è il suo borgo fonte di ispirazione: i suoi anfratti, le sue ruette in muratura e la poesia di un paese che vive dentro me.
Buona serata
Posso chiudere gli occhi e vivere la sua esperienza. Complimenti
Grazie ma la città che mi ha fatto ispirato.