Un ambita carica del tutto meritata
Prima di partire per il mio viaggio in Georgia, sono stato a salutare la mia amica Barbara Cassani, press-office presso l’ambasciata azera a Roma; è stata proprio lei a parlarmi di Neno Gabelia, giovane ambasciatrice della Georgia per l’anno 2018-19.
Per conoscere i lati più affascinanti e le zone più misteriose del paese ho seguito il mio solito “modus operandi“, fissando un appuntamento con gli enti preposti, per avere consigli su di una nazione, che sta divenendo una meta sempre più gettonata.
Più di duecento giovani georgiani, residenti in Italia, si sono candidati per rivestire questa ambita carica, cimentandosi in prove culturali e linguistiche mettendo a nudo la loro propria conoscenza delle rispettive due nazioni. Alla fine, dopo una vasta scrematura, la vincitrice è risultata la signora Gabelia. Una giusta rappresentanza per una persona apprezzata per le sue qualità umane e professionali.
Una brutta figura ed un piacevole incontro
Contatto la giovane ambasciatrice e fissiamo insieme un appuntamento a Roma; un simpatico siparietto non ci permette di incontrarci per l’ora prefissata, poichè avendo capito male il luogo dell’incontro mi sono recato dalla parte opposta della città indicatami il giorno prima. Non vedendomi arrivare mi chiama e dopo un’oretta, bypassando i problemi di una città sempre più congestionata, riusciamo finalmente a vederci davanti alla fermata della metro, adiacente la celebre Piramide.
Credo di essere partito con il “piede sbagliato”, con un sole accecante ho sottobraccio il mio ombrello e mi sento come un signore attempato alle prese con le sue ipocondrie e mentre cammino verso la stazione maledico le previsioni meteo, che avevano dato temporali per buona parte della mattinata.
La mia intervistata è molto solare, “figlia” del suo ospitale popolo e non si cura del mio errore, anzi mi viene incontro con un sorriso, che stempera l’ansia per la leggerezza commessa. Sciorina un fluente italiano iniziando a rispondere ai mie quesiti, preventivamente inviati giorni addietro via Messanger.
Una giovane ambasciatrice in Italia
M.I.:”Gentile Signora Gabelia, cosa l’ha spinta a divenire la giovane ambasciatrice del suo paese in Italia?“.
N.G.:”Sono venuta in Italia grazie al “Progetto Erasmus” dopo essermi laureata in scienze politiche al “Georgian Technical University” di Tbilisi, dove svolgo il ruolo di professoressa associata. Ho sentito la necessità di fare qualcosa per il mio paese, ancora non al passo con i tempi. La strada intrapresa è quella giusta perchè ci stiamo avvicinando agli standards di vita occidentali.
La scelta per la mia carica non prevede compensi, ed è stata molto dura; infatti sono stata “selezionata” dopo svariate interviste rilasciate ai responsabili governativi, motivando più volte la mia decisione.
Durante questa pregevole “investitura” sto cercando, coadiuvata dalla mia ambasciata e da altri ragazzi, di far conoscere la Georgia in Italia, mediante promozioni culturali, gastronomiche e folcloristiche”.
Abcasia – Ossezia del Sud
M.I.:”E’ una domanda che mi preme molto, ma vorrei sapere cosa ne pensa dei conflitti nelle cosiddette terre irredenti: Abcasia ed Ossezia del Sud. All’attualità qual’è il sentimento che si respira nel vostro paese? E’ simile a quello irrisolto nel enclave del Nagorno-Karabah in Azerbaigian?”.
N.G.:”C’è molta differenza tra la questione del Nagorno-Karabah e la nostra, poichè la prima è una “disputa” tra due etnie in un unico paese, mentre quella intestina alla Georgia è un vero e proprio separatismo. Sono stata una sfollata, durante i duri anni a cavallo del 1991-1993 ed insieme alla mia famiglia siamo fuggiti abbandonando casa ed amici.
Un esodo biblico, che ha portato molti miei concittadini ad inoltrarsi in un difficile viaggio, attraverso la nostra catena montuosa, pur di sfuggire alle pazzie della guerra.
Precedente al conflitto, mia madre mi raccontava le qualità paradisiache di questa bella regione con lussureggianti spiagge prese d’assalto dai turisti russi, grazie alla sua mite temperatura.
Mentre la Georgia, con tutte le sue difficoltà sta risalendo la china, contrariamente all’Abcasia non ancora al passo con la nostra qualità di vita.
L’Ossezia del Sud merita un discorso differente, perchè la guerra è scaturita prettamente per motivazione etniche, scatenata dal governo russo in questa zona “cuscinetto” tra Georgia ed il governo di Putin.
Per questo motivo, si è creata una difficile situazione che ci impedisce di entrare nella Nato e nella Comunità Europea”.
La Ryanair un passo in più del turismo in Georgia
M.I.:”La Ryanair ha una nuova meta: la Georgia. Pensa che sarà solo un “fuoco di paglia” oppure il settore turistico ne gioverà fungendo da traino economico?”.
N.G.:”Obbiettivamente è una valida valvola di sfogo per la nostra economia, sopratutto perchè sono anni che abbiamo gettato le basi per un turismo prettamente di matrice europea.
Personalmente per riuscire nell’intento dobbiamo faticare molto potenziando i nostri punti deboli e cioè: il tessuto urbano di Tbilisi, la mancanza di sinergie culturali e la vetustà della nostra rete viaria.
Tendo a sottolineare: ben vengano nuove costruzioni con stili consoni alla contemporaneità, ma desidero ardentemente che i nostri lineamenti artistici non vadano cancellati con un “colpo di spugna”, per far posto a strutture che deturpino il nostro orgoglioso retaggio culturale.
Sarebbe triste dimenticare il passato, trasformandolo il paese in uno dei tanti nuovi “parchi divertimento” sparsi per il mondo, tanto cari alla politica voluta dalla globalizzazione”.
Eventi promossi per conoscere la Georgia…Non solo vino
M.I.:”Quali sono i prossimi appuntamenti da non mancare?“.
N.G.”Abbiamo un calendario pieno di eventi. A metà settembre faremo una mostra sulle nostre tradizioni iconoclastiche, mentre ad ottobre proietteremo il film sul primo presidente Zviad Gamsakhurdia, eletto dopo la caduta del Comunismo, presenteremo dei libri georgiani tradotti in italiano; non poteva assolutamente mancare la degustazione dei vini, dei quali siamo tra i maggiori esportatori al mondo”.
Gioventù georgiana, un’invidiabile risorsa
Il nostro paese sta invecchiando malamente e le nostre “risorse”, pur di trovare lavoro, devono abbandonare l’Italia per far valere i propri talenti all’estero. La Georgia ha davvero tanti problemi, constatati durante la mia permanenza, una povertà sociale che colpisce molti strati della sua popolazione. La strada è dolorosamente in salita.
Ma a differenza della nostra penisola ha una risorsa: l’età lavorativa dei suoi ragazzi. A confermarlo è la sua giovane ambasciatrice Neno Gabiela e questa intelligente carica istituita dal suo governo ai più meritevoli. Una chiave di svolta per dare l’opportunità alle nuove generazione di far conoscere oltre confine il proprio paese, aggiungendo alla bandiera europea due nuovi colori: Il bianco ed il rosso della Georgia.
Un sogno ante litteram, cullato per secoli da questo orgoglioso popolo”.
2 risposte
Un paese meraviglioso che ha bisogno di giovani per giovani idee, ben venga un’ambasciatrice giovane.
È una ambasciatrice gentile e giovane, che ha fatto tante manifestazioni.