Pescocostanzo e l’enigma del lupo della steppa.

Pescocostanzo town hall

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L’enigma del Signor H. H.

A “volo d’uccello” sopra Pescocostanzo e il suo meraviglioso contesto naturalistico.

L’aumento delle materie prime ha fatto schizzare alle stelle le bollette e non posso caricarmi l’onere di esosi pagamenti, così ho deciso di affittare il mio appartamento per tornare dai miei famigliari.

Sono uno dei tanti figli di questa generazione inflessa dalla mala politica e dai cambiamenti epocali.

Probabilmente voglio convincermi, sono troppo pigro per i lavori domestici e l’aiuto di mia madre mi permette di organizzarmi al meglio.

Il mio lavoro è energivoro e mi ha fagocitato buona parte del mio tempo.

Voglio godermi gli ultimi giorni di solitudine seduto sulla poltrona del mio soggiorno. E’ arredata spartanamente con due pensili, un comodino e le pareti tinteggiate di bianco.

L’unico quadro che ho appeso ritrae il Signor H.H, un distinto uomo dal viso magnetico e saturnino.

E’ un signore passionale che alla luce del sole preferisce le tenebre o almeno così sembra.

Mi osserva dall’età dei 24 anni e i suoi occhi così severi mi hanno percosso l’anima fin da ragazzo.

Ama passeggiare nei borghi per ricordare la sua gioventù e la sua carismatica figura mi ha suggerito di dedicarmi alla scrittura per capire me stesso e il mondo in cui vivo.

Qual è il segreto che cela per mantenere inalterata la sua vitalità?. Mi piacerebbe saperlo per trovare l’ebrezza di un nuovo “Giro di giostra“. Pardon Terzani.

Pescocostanzo il borgo che non ti aspetti

L’esterno della Basilica di Santa Maria del Colle.

E’ uno degli ultimi giorni di sole e ne voglio approfittare per una passeggiata fuori porta ed andare in un paesino in cui non sono mai stato.

Decido di muovermi da casa e godermi una domenica pomeridiana nel ventre d’Abruzzo.

Ho sentito parlare del meraviglioso borgo di Pescostanzo, un’altra chicca del nostro stupendo territorio in cui posso vivere appieno antichi rituali coniugandoli al gusto dei prodotti tipici.

Una freccia di colore bianco incisa sui “San Pietrini” gira in tondo per tutta la cittadina. Sembra voglia indicarmi le principali direzioni per farmi raggiungere i principali monumenti.

Ci sono molte similitudini architettoniche con Scanno (Scanno, il gigante, i guardiani e il maestro.), perché il terremoto del 1456 che devastò la Regione, diede al contempo l’opportunità agli innumerevoli maestri lombardi accorsi, di ridisegnare l’impianto urbanistico ed edilizio del costruito, cambiando il tessuto sociale e culturale della cittadina.

La Basilica di Santa Maria del Colle ne è un chiaro esempio.

Nella Piazza del Comune si affollano innumerevoli visitatori, soprattutto famiglie. Alcuni bambini vengono verso di me e si radunano ponendomi molte domande sul mio drone.

Uno di questi mi abbraccia con molta energia. Ha un nome slavo e tenta con le sue piccole manine di toccare le eliche del Phantom per avere riposte ai suoi tanti perché.

La madre cerca di distoglierlo dai suoi propositi e mi chiede scusa. Mi sembra che alle spalle di questo fanciullo ci sia una storia dolorosa e le sue parole siano la prova di un grande desiderio di essere accettato.

Il Palazzo Comunale è uno dei tanti monumenti storci del tessuto urbanistico della città, con una torre dell’orologio centrale.

Pescocostanzo mi trasporta verso un mondo arcaico e pastorale che si fonde con le stupefacenti caratteristiche estetiche dei suoi palazzi civili: Fanzango, Grilli e quello Comunale.

La città è vitale e gli innumerevoli visitatori affollano bar e ristoranti godendosi gli ultimi raggi di sole.

Molti esercizi commerciali sono gestiti da ragazzi, sintomo di un Abruzzo che nonostante le sue innumerevoli difficoltà punta fortemente sul suo potenziale turistico.

Il segreto della felicità

Lo scrittore Hermann Hesse, autore del opera “Il Lupo della Steppa“, in preda ad una forte crisi spirituale, decise di accusare il mondo borghese per la sua cecità, ipocrisia e chiusura mentale.

Rido di gusto alla battuta di un anziano signore che vedendomi sorridere mi lancia una simpatica “frecciatina“.

Il ritorno, superata la “piana delle 5 miglia”, mi sembra una volata, infatti le piacevoli ore trascorse nel centro storico di Pescocostanzo non mi fanno pesare al lungo tragitto.

Sento che oggi scoprirò l’enigma del quadro rimasto per sempre giovane dalla notte dei tempi.

Il lineamenti del signor H.H. sono distesi e ho capito che la bellezza di Pescocostanzo e risiede nell’ospitalità dei suoi ironici cittadini, un motivo in piu’ per continuare la mia visita nel cuore della nostra Italia.

H.H. non è altro che Harry Haller, il protagonista del romanzo di Hermann HesseIl Lupo della Steppa“.

Non a caso ho utilizzato il lupo solitario come protagonista del mio articolo, perché è uno dei simboli dell’Abruzzo e per stare solo durante le mie passeggiate.

Ricorderò questa esperienza come un bagliore che mi aiuterà nei momenti in cui la vita mi concede delle amarezze.

Pescocostanzo mi ha concesso un dono prezioso: l’ironia.

Visitatela. Non esitate, non perdete altro tempo.

Accadrà lo stesso anche a voi.

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8 risposte

  1. Grazie ho riletto questo libro proprio qualche mese addietro e mi sono proiettato nel protagonista, con la speranza che il nostro retaggio storico doni sempre luce alla nostra bella Italia.

  2. Grazie Carmela. Ho voluto semplificare il meraviglioso libro di Hermann Hesse, sarebbe stato troppo pesante. La mia era una riflessione sulla duplicità dell’uomo semplificandola al simbolo dell’Abruzzo e al mio desiderio di solitudine. I borghi sono delle Spa, dove mi ritempro e trovo risposte sulla mia esistenza.

  3. Avevo letto una versione diversa del suo pezzo. Molto inquietante ma la realtà che stiamo vivendo. La preferivo di gran lunga. Complimenti

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