Buon viaggio nonna, buon viaggio Gino
Ti accorgi che hai passato una certa età quando molti personaggi della tua infanzia cominciano a lasciarti e nonostante non facciano parte dei tuoi affetti ne soffri, perché sono le protesi del tuo animo.
Ho passato molte primavere e sono riuscito in parte a tenere distante le velature del tempo, ma le mie aspirazioni volgono all’amarezza delle tante occasioni sfumate.
Quest’anno è morto il mio caro amico Reginaldo e ho assistito al dolore di tanti ragazzi oltre a quella di Gino Strada. Il giusto Gino Strada.
Mi sono appigliato agli ultimi sgoccioli di fanciullezza viziando mia nonna Iole, perché sapevo che la sua dipartita avrebbe cambiato la simmetria della mia vita. Così è stato ed è andata via in punta di piedi, ma continuando a lottare perché mi diceva sempre: “Voglio vivere insieme a te, mandare affanculo tutti quanti e andare a mangiare la cioccolata in qualche borgo“.
E’ andata via a 104 anni, un’età mica da poco. Dovrei essere sereno, d’altronde è stata vitale fino a qualche giorno ed era priva di acciacchi, ma accettare le leggi dettate da questo “duro sergente” è comunque un forte dolore per un “sopravvissuto“.
E mentre l’Occidente dopo anni d’incertezze abdica in favore dei Talebani, la lotta fratricida tra no-vax e pro-vax e con un governo in rotta, assistiamo attoniti al cambiamento del nostro enigmatico futuro.
Siamo al nastro di partenza di una nuova società in cui l’empatia non sarà più un bene supremo ma il rifugio dei poveri, dei vili, dei reietti e di quelli che soffrono in silenzio.
Un funerale al Covid
Sono asintomatico o come si dice in gergo “falso positivo“, quindi costretto alle ristrettezze della quarantena e non posso nemmeno dare l’ultimo saluto alla mia amata per vivere il dolore come una persona qualsiasi.
Il Covid è un nemico invisibile di cui ho avuto una relativa paura. Ne ho passate di più brutte e sono avvezzo alle sofferenze. Poi quando viaggi in territori ostili ti confronti con delle realtà che ti induriscono il cuore.
Probabilmente fingo e indosso una maschera ancor più dolorosa.
Non hanno inventato medicine per alleviare questo dolore.
Ho provato a dormire senza pensare ai momenti intensi vissuti assieme, come quando andavamo a Norcia per comperare la cioccolata o da Franco il “Dannato” alla Polveriera di Apiro. dove il buon proprietario la faceva essere la protagonista dei suoi scherzi, nel suo bizzarro locale.
Ho chiuso gli occhi per un’istante, ma al risveglio il dolore si è rinnovato con maggior vigore e ho sperato che il caldo si alleviasse per farmi entrare nelle spire di Morfeo e sognare mondi dove la morte non esista più.
Mi arrabbio terribilmente quando qualcuno mi fa perdere tempo.
Questa inestendibile unità di misura alla mia età ha un valore superlativo, perché ci sono sempre meno dame bianche alla mia porta e i miei attimi sono sempre meno intensi, corrosi dalla superficialità e dalla brama di potere di piccoli personaggi.
Covid non ti odio per quanto tu sia meschino. Credi che non continuerò ad affrontare i problemi che capiteranno nell’arco della mia vita? Ti dico che tornerò anche a viaggiare ricordalo.
Sono convinto che qualche scienziato, estraneo alla cricca troverà rimedio alla tua arroganza?. Non credi?.
Nonna vorrei salutarti come abbiamo sempre fatto, ma non posso. Lo faccio alla mia maniera, seguendo la mia deontologia professionale.
7 risposte
Ho letto con tenerezza questo post…invidiandola un po’ per aver saputo raccontare con intensità e senza retorica, le emozioni che sta vivendo in questo periodo. Grazie e buon viaggio a chi è appena partito.
Grazie Patrizia per il tuo post.
Infatti detesto la retorica ed amo empatia con l’umanità.
Mia nonna è in viaggio un lungo viaggio e sono convinta da credente che mi terra io posto al suo fianco per poter tornare a sorridere.
Mai dimenticherò la tua effervescente nonna! Pur con la sua età (che non dimostrava affatto!) è stato comunque un colpo al cuore sapere che ci ha lasciato. Hai nominato anche Reginaldo, mi sono trovata spesso a ripensare quando tanto piccino è arrivato a Giulianova, correva dappertutto con la sua biciclettina e ogni volta mio padre ci scherzava dicendo che sicuramente era ReginAldo e non RegiBasso!! Tanta tristezza.. tanta malinconia.. Ti sono vicina. Sentite condoglianze.
Grazie per il messaggio.
Nonostante la sua età la morte di mia nonna è un grande dolore.
Stanno andando via le memorie storiche dei paesi e questo mi fa soffrire ancor di più, perché il cancro della globalizzazione sta cancellando l’amore tra il genere umano.
Da bambino sono cresciuto con Reginaldo poi mi sono allontanato, perché la vita ti cambia le carte in tavola.
Reginaldo si è isolato autodistruggendosi.
La sua morte rimane un buco nero della mia vita.
Voglio ricordalo quando da piccoli giocavamo in classe con la meravigliosa classe del maestro Marcone.
Grazie di aver ricordato mia nonna e Reginaldo.
Condoglianze nonostante sia passato più di un mese.
Si figuri anche se è passato del tempo accetto le sue condoglianza. Buona giornata
Bellissimo testo di amore e umanità