Ascoli – Piazza Rossa di Mosca e Piazza del Popolo di Ascoli Piceno, come dire giovinezza passata e maturità al nastro di partenza, che si intersecano in un indissolubile connubio. Entrambe hanno da raccontare un pezzo di vita, che scorre veloce come un fiume in piena.
Un percorso a ritroso nel tempo
Non ritorno da anni, nella mia Ascoli, e posteggio l’auto sotto l’appartamento in cui ho vissuto durante i miei studi universitari per fare un percorso a ritroso nel tempo. Tutto sembra essere rimasto uguale, poco o nulla è cambiato a parte qualche senso unico o rotatoria, eppure il fascino di Piazza del Popolo, di questo ampio “salotto” italiano sembra non perdere mai il suo magnetismo.
Una giovane coppia islamica, venuta chissà da quale parte del mondo cammina lentamente ed assapora l’aria fredda e pungente che sembra schiaffeggiare con forza i visi delle poche persone in giro. Rifletto sul nuovo cambio generazionale in atto. Questa enorme massa umana che sta attraversando l’Europa è così distante dal nostro modo di intendere la nostra cultura, quando diverrà parte integrante del nostro paese potrà preservare i nostri monumenti? Saranno orgogliosi di vivere il nostro retaggio storico?
Una passeggiata per le vie di Ascoli Piceno
Il Caffè Meletti, famoso per il suo stile Art Noveau, oltre che per aver ospitato artisti e personaggi celebri, comincia la sua giornata lavorativa ed io preferisco aspettare per sorseggiare un caffè, nonostante sia indolenzito dal viaggio che non mi ha permesso di riposarmi a dovere. Mi dirigo verso il quartiere di Borgo Solestà, che durante la mia permanenza era la regina della Quintana, inanellando vittorie su vittorie ed io divenuto a pieno titolo ascolano, poiché residente nel Quartiere Porta Maggiore, dovevo subire i simpatici sfottò dei miei rivali.
Prima di arrivare alla metà prestabilita passo per una piazza in cui si specchiano due chiese diverse per grandezza che sembrano rivaleggiare tra loro in una impari battaglia: San Vincenzo e Anastasioe San Pietro Martire. Nella prima, variopinte formelle si dice siano andate perdute per sempre ed immagino il contrasto che poteva esserci tra le diverse sfumature.
Due giovani escono da un bar, una ragazza, pesantemente truccata cammina solertemente con un al guinzaglio un cane di piccola taglia, mentre il suo boyfriend schiaccia nervosamente i tasti del suo smartphone. Non si parlano, perduti chissà tra quali strambi pensieri mattutini e lei sembra avere più a cuore il suo animale domestico che il suo ragazzo, una coppia moderna che condivide frustrazioni, rabbie e bollette, tutto tranne l’amore.
La torre di Borgo Solestà, unico elemento puntiforme tra antiche case in muratura e pietra, svetta ancora martoriata dalla furia del sisma che si è abbattuto più di un anno fa sulla Regione Marche e che sembra aver “sbollito” quella rabbia che ha disastrato parte del nostro patrimonio artistico.
La città sembra rimasta agli antipodi con le crescite tecnologiche globali, un Medioevo a dimensione umana in cui tutt’ora gli stessi abitanti si riconoscono, preferendo, come lo chiamano qui, lo “struscio” domenicale tra antiche rue, piuttosto che una passeggiata negli anonimi centri commerciali dislocati “fuori le mura” cittadine e che oggigiorno hanno sostituito le nostre vecchie piazze, in cui invece si poteva respirare l’aria del paese con tutti i suoi magici rituali.
Le nuove economie emergenti, si sono messe in lizza frettolosamente per la fermata del treno targato “Villaggio Globale”, e penso che il quattro marzo, non cambierà nulla nel nostro sonnacchioso paese, alle prese con una “mediocrazia” atavica. Eppure solo la vista Di Ascoli simbolo della mia giovinezza mi mette addosso una felice malinconia, il fascino di farla conoscere all’estero, ma anche la tristezza che tutti i miei sforzi saranno vani in Italia, andando ad arricchire altre nazioni che mi daranno quelle opportunità che il paese non mi ha dato.







(Articolo apparso per la prima volta su press.russianews.it il 28/01/2018)
7 risposte
Bellissimo articolo,praticamente una dichiarazione d’amore ad una città veramente bella. Complimenti.
Gentile Patrizia
Ascoli Piceno richiama la mia età dell’oro.
Continuo a godermi il suo misticismo come Kafka faceva con la sua Praga visitandola di notte, così da entrare in empatia con la sua anima.
Salve: Sono una signora dei stati uniti. I miei avi provengono da Ascoli Piceno una citta’ Italiana che non ho mai tutt’ora visitato. Spero quest’ altro anno di remediare e forse trovare qualche traccia della famiglia Mancini. Questi Mancini era falegnami.
Gentile Signora Frances.
Grazie per il suo messaggio. Molti emigrati mi chiedono di pubblicare i propri messaggi per trovare i propri avi.
Spero che il mio blog online possa esserle d’aiuto, augurandole Coronavirus permettendo di tornare a visitare Ascoli Piceno, città incantevole.
Buona giornata
Ho dovuto lasciare lì il mio cuore e un giorno verrò a riprendermelo
Cara Maria Grazia posso capirla Ascoli è una città unica.
È appena uscito il film “L’ombra del. Giorno” , ambientato all’interno del suggestivo bar Anisetta Meletti e nella piazza famosa di Ascoli, durante il periodo fascista. Assolutamente stupendo e da non perdere