Bosnia-Erzegovina, mi sono limitato ad amarti.

Il gentile Nermin Kahriman , con alcuni turisti italiani.

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Bosnia-Erzegovina, mi sono limitato ad amarti

Una bella immagine dell’affollato quartiere di Baščaršija. Uno snodo fondamentale per capire la Bosnia-Erzegovina.

Non sono stati i colpi dei mortai ad aver ucciso la Bosnia-Erzegovina, bensì le sue obsolete sovrastrutture.

E poi c’è stata l’indifferenza. Un mutismo “sordo” alla ragione, al linguaggio, alle violazione dei diritti umani e ai massacri, comuni denominatori dell’ipocrita silenzio occidentale, che fu uno dei “casus belli” del disfacimento dell’ex Jugoslavia.

Un asimmetrico conflitto armato, scoppiato all’interno di un paese che aveva fatto del multiculturalismo un personale modello d’integrazione.

Nermin Khariman

Nermin con alcuni turisti italiani nella bella città di Mostar.
Nermin con alcuni turisti italiani nella bella città di Mostar, uno dei siti più celebri in Bosnia-Erzegovina.

Al di la della barriera liquida adriatica tutto tace e di conseguenza, mi sono affidato al valente tour-operator Nermin Khariman.

M.I.: “Salve Nermin. Prima di addentrarci nella tua vita professionale, potresti darmi un cenno sulla tua autobiografia?“.

N.K.: “Sono nato nel 1995 a Bolzano e ho riseduto in Italia per ben sedici anni.

Io e la mia famiglia abbiamo un grosso debito con il vostro paese. I miei fratelli più grandi ricordano bene la vostra calorosa accoglienza, perché subito dopo essere sbarcati nel porto di Ancona, hanno potuto dissetarsi con dell’acqua minerale e non con quella piovana a cui erano abituati.

Ho nostalgia dei bei momenti passati lungo lo Stivale e ringrazio di essere stato al riparo dal conflitto.

Ad un certo momento della mia vita però, ho sentito la necessità di tornare a casa e far conoscere al popolo italiano la Bosnia-Erzegovina, divenendo un anello di congiunzione fra i mondi a cui appartengo“.

“Bella Bosnia tour” e il nuovo libro

Il primo libro di Nermin

M.I.: “Quali sono i pacchetti turistici della vostra agenzia di viaggi “Bella Bosnia Tour“?. Oltre al tour-operator hai altri sogni nel cassetto?“. (Link Tour operator https://bellabosnia.com/it/)

N.K.: “Ho fondato “Bella Bosnia Tours”, non solo per una questione lavorativa, quanto per il grande amore che nutro nei confronti della mia nazione. I miei sforzi non sono stati vani, con il risultato d’aver cambiato positivamente l’opinione degli italiani in visita.

Le nostre escursioni sono varie, si focalizzano sulla scoperta del nostro affascinante patrimonio culturale e sui suoi idilli naturalistici.

Inoltre per chi ama lo sport abbiamo dei pacchetti dedicati al rafting, parapendio etc.

Ho scritto anche una guida a fumetti, “Sarajevo amore mio” e a breve uscirà un nuovo libro dal titolo “Casa mia.”, che presenterò in diverse città italiana.

Ti confesso che il mio sogno principale è la felicità del mio popolo, ancorato ad un passato indelebile.

Per chi avesse il desiderio di conoscerci, voglio ricordare che saremo al Bit di Milano dal 9 al 11 di febbraio“.

Bosnia-Erzegovina. Verso l’Europa?

I destini della Bosnia saranno legati all’Europa.

M.I.: “Il vostro paese si è da tempo candidato ad entrare in Europa. Come consideri questa scelta?“.

N.K.: “Durante il conflitto l’Europa è stata di conforto ma non d’aiuto. Ha iniziato, congiuntamente con la Nato e l’Onu a inviarci degli aiuti, quando la guerra era nella sua fase cruciale.

I bosniaci guardano con diffidenza la politica del Vecchio Continente ma sappiamo che il nostro destino volge verso ovest, perché consideriamo l’Europa lo scudo continentale contro un nuovo revanscismo panslavo.

La Repubblica Srspka nella Bosnia-Erzegovina

Il castello della capitale della Repubblica Srspka: Banja Luka.

M.I.: “La Repubblica Srspka, omaggia con un busto il generale Ratko Mladić e alcuni suoi concittadini ricordano con nostalgia il presidente Radovan Karadžić . Qual è la tua verità?“.

N.K.: “Voglio precisare, prima di risponderti che in Bosnia-Erzegovina non esistono divisioni, se non nella mente di qualche millantatore.

Siamo tutti bosniaci.

La guerra è da sempre uno sbaglio a maggior ragione nella regione balcanica, dove non c’è stato nessun vincitore.

Il mio eroico padre, nonostante abbia combattuto i serbi mi ha insegnato a non odiarli. Molti di loro hanno combattuto per la nostra causa, perendo tra le nostre file.

I nostri giovani non hanno avuto scelta. Molti di loro hanno combattuto senza un’adeguata preparazione militare, vestiti unicamente con jeans e T-shirt. Cosa ne abbiamo guadagnato, se a trent’anni di distanza piangiamo ancora i nostri morti?.

La Repubblica Srspka è stata fondata sull’odio. Gli attuali politici che fomentano un ritorno di fiamma al vecchio regime, non hanno vissuto la tragedia del conflitto.

La mia unica paura è che una martellante propaganda, possa deviare la mente di qualche giovane e cambiare nuovamente le carte in tavola.

Sono convinto che la nuova generazione non commetterà gli errori di quella precedente, abbiamo costruito una pace retta sulle differenze culturali, imparando a vivere finalmente in armonia“.

C’era un sogno chiamato Bosnia-Erzegovia.

Nermin ad una delle presentazioni della sua guida turistica a fumetti “Sarajevo amore mio”.

Nermin ha trasformato il suo paese in un’isola incantata ed è pronto a declamare i propri versi a tutti quelli che hanno voglia di visitare la Bosnia-Erzegovina.

Il suo è sano patriottismo, scevro da quelle feroci ideologie che fecero del sub-continente slavo un campo di battaglia, tornate di moda in questa malandata e debole Europa.

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