Kazakistan e le melodie della steppa
ROMA 23 Ottobre 2024 – In occasione della “Giornata della Repubblica del Kazakistan“, nella meravigliosa cornice della omonima Ambasciata di Roma, si è tenuto il concerto degli alunni kazaki del liceo “Dara” della città di Astana.
Ad aprire l’evento il discorso dell’Ambasciatore Sig. Yerbolat Sembayev, che ha rinnovato il ricco interscambio economico, commerciale, energetico e soprattutto socio-culturale tra i rispettivi paesi, rafforzato ad aprile 2024. dall’apertura del padiglione kazako, nell’ambito della 60a Biennale di Venezia.
Un evento impreziosito delle tipiche sonorità kazake, che hanno “proiettato” i presenti in un’ipotetica steppa, dove mito e leggenda, si sono fusi magicamente assieme, durante il corso della serata.
Kazakistan giovane Repubblica
Nonostante il Kazakistan, sia una nazione giovane e non inflazionata turisticamente, grazie alla sua dinamicità e alle sue risorse, oggigiorno riveste un ruolo di primaria importanza, nello scacchiere transcontinentale a cavallo tra Asia ed Europa.
Uno dislivello cronologico ed economico, appianato da scelte mirate, che lo hanno “condannato” a vincere.
Cosa è rimasto del mio reportage nel 2019?. Troppo poco. In Asia i paesi cambiano “volto” continuamente a differenza del Vecchio continente, troppo indietro rispetto a questi nuovi hub strategici.
Un paese moderno che ha raccolto le sfide del nostro tempo, ma non ha dimenticato il proprio passato e le cui fondamenta sono poggiate sulle solide basi di un sano patriottismo, scevro da pericolose ideologie.
Il sapore di un paese di frontiera, nel cuore del lungo corridoio euroasiatico, di cui mi è rimasto l’incanto.