Frontino, viva il trentatreesimo

Mi piace sentire il vento tra i capelli, eppure quando li vedo svolazzare nello specchio retrovisore, noto qualcosa d’insolito. Un nuovo me, bussa prepotentemente alla soglia dei cinquanta.
E poi quelle le rughe, le mie prime. Sono estraniato, forse deluso. Appena qualche decennio fa il mio viso disteso e solare, era l’emblema della gioventù, mentre oggi queste rabbiose increspature, mi sembrano una beffa del destino.
Arrivo a Frontino, perso dall’aura malinconica dei mie pensieri. Non credevo dovessi fare tutta questa strada e trovarmi in bilico tra tre regioni : Umbria, Emilia Romagna e Toscana.
Come mi dovrei presentare ai suoi cittadini?. Snocciolare il mio ricco cv?. Mi chiamo Marco Iaconetti, di professione architetto, giornalista, pilota drone, ecc.
In questo “irrisorio” pezzo d’Italia, vanità, ricchezza e gloria non hanno valore. Qui c’è un giudice severo ma giusto, la natura che con la sua armoniosità detta le semplici leggi ai suoi 32 custodi.
Questa università all’aria aperta, non ha bisogno di laptop, mouse e IA, gli insegnamenti sono tattili e olfattivi , provengono dai fiori, dal ricco paesaggio e dalle mura, mentre le sagge parole di questa amabile gente, sono la pagina bianca di un mio nuovo capitolo.
Il maestro e l’onnipresente Mauro

Come ogni bel paesino della Regione Marche c’è sempre un elemento architettonico a caratterizzare il tessuto urbano.
Il punto forte di Frontino è la sua torre, un elemento puntiforme nascosto tra folti arbusti, in linea con la sua anima green, che ha fatto la felicità di qualsiasi influencer e tiktoker in visita.
Mi dicono che c’è un punto d’informazioni all’interno dell’emporio. Entro e vedo una coppia dietro un bancone: Mauro e la sua simpatica moglie.
Il mio futuro cicerone ha una allegria così contagiosa, che mi sembra conoscerlo da una vita e suggello all’istante una piacevole amicizia fatta di scherzi e battute.

La prima tappa è il museo dedicato al maestro Franco Assetto, scomparso nel 1991, un farmacista, che alle erbe ha preferito scalpello e pennello.
La sua versatilità è assai sconvolgente e avvalora la tesi che l’impegno senza talento non è niente.
Nella piazza principale di Frontino, c’è la sua celebre fontana, realizzata con materiali autoctoni, che mettono in risalto un’abilità fuori dal comune; un capolavoro urbano legato indissolubilmente all’immaginario collettivo del paese.
Usciti dall’edificio ci dirigiamo nella Chiesa di San Pietro e Paolo e scopro che il mio “Virgilio” oltre ad essere la memoria storica del paese svolge il ruolo di “sacerdote“, “conquistato” dopo il ritorno in patria del prete del paesino.

Sotto le volte e nei vicoli in pietra, sono messe in bella mostra innumerevoli spaventapasseri, nati dalla fantasia dell’onnipresente Mauro.
Natural Frontino un ritorno alle radici
Mi chiedo chi sia Marco, il proprietario del B&B Borgo Frontino, in cui alloggerò per la notte.
La sua forte corporatura e la sua lunga barba, me lo fanno assomigliare ad una specie d’asceta, venuto in zona per curare qualche suo personale malanno esistenziale.
Mi dice di aver scelto la calma del borgo, per poter tornare a sorridere e di essere un naturopata che ha solcato i confini nazionali e divenuto popolare addirittura in Cina.

I suoi insegnamenti olistici, contrastano con quelli della medicina moderna, il suo approccio multidirezionale, non lavora esclusivamente sul corpo del paziente, quanto sul suo carattere e la sua nutrizione.
Anche la sua gentile consorte, Maria Elisa ha abbracciato la sua scelta, perché oltre ad essere titolari di questa meravigliosa struttura, sono dei guru in materia di cucina naturale e alimentazione bioenergetica. (Link del ristorante Natural Frontino)
Le pietanze sono ben bilanciate con la presenza di tutti i macro nutrienti, un pasto gustoso, leggero e nutriente, allieta il mio palato in un trionfo di sapori.

Frontino è come una grande famiglia. La colazione non viene consumata in un anonimo bar, bensì in piazza e tutti sono i benvenuti, cittadini e semplici visitatori.
Basta avvicinare tavoli e sgabelli e in un batter d’occhio eccomi qui a scherzare, tra un sorso di caffè e qualche buon biscotto, con Billo e sua moglie, parlare di politica con una coppia tornata da New York e ascoltare i consigli sul prossimo borgo da visitare.

Il sindaco Andrea Spagna è orgoglioso del suo mandato e assieme passeggiamo tra le viuezze del piccolo paesino.
Il costruito in pietra è stato sabbiato con maestria ed addobbato con ornamenti floreali multicolore.
Ognuno deve contribuire con il proprio impegno alla preservazione di uno dei Borghi più belli d’Italia, non solo gli adulti, difatti anche i bambini hanno il proprio ruolo nella gestione “amministrativa” della ridente cittadina.
Oggi sono uno di voi. Sono Marco Iaconetti, chiamatemi il trentatreesimo.

2 risposte
I tuoi articoli mi fanno venire voglia di vivere in ogni posto che visiti e consigli. Grazie.
Grazie a te per la bella ospitalità in Arabia Saudita. Un giorno dovremo fare Roma-San’a, per unire le nostre belle identità culturali