Un doloroso passato
Vittima della sua posizione geografica, poiché soffocata dalle due superpotenze continentali Germania e Russia, la Polonia ha dovuto sempre fare i conti con la sua tormentata storia, tranne nel periodo di suo maggior splendore, sotto la dinastia dei Jagellone, quando venne accordata un’alleanza con la confinante Lituania.
Per raggiungere l’agognata democrazia si è dovuto aspettare il 1989, anche grazie al sindacato di Solidarnosc, guidato dal futuro presidente Lech Walesa, che è stato fin dalla sua nascita vera spina nel fianco del partito comunista locale.
La Polonia si è presa una gran rivincita, infatti il paese è considerato, economicamente parlando, il più “sano” d’Europa, attraversando indenne la grande crisi internazionale con un Pil ancora in continua espansione, crescendo il 3% l’anno con una disoccupazione tra le più basse del continente, divenendo così meta di tanti potenziali lavoratori, provenienti soprattutto dalla confinante Ucraina.
Una nuova visione di pianificazione sociale ed urbanistica
Varsavia è l’emblema del suo passaggio storico, in cui la sfida lanciata da più di un decennio al rialzo dei grattacieli, firmati da valenti archistar, tendono a sminuire gli errori precedenti.
Una sfida è stata dunque lanciata al recente trascorso, come per esempio alla città socialista ideale Nowa Huta, iniziata sotto il presidente Bierut, dove il disegno del partito raggiunse la sua massima espressione e che oggi grazie alla sua urbanistica, agli ampi viali, agli edifici in “linea” ed ai tram a cavallo tra anni 60 e 70, tutt’ora in circolazione, ci si sente catapultare indietro nel tempo rivivendo a pieno le atmosfere antecedente la caduta della cortina di ferro.
Nella città Vecchia di Varsavia, ricostruita minuziosamente dopo la devastante distruzione della Seconda Guerra Mondiale, il connubio artistico del paese diviene il simbolo del suo popolo che ha dovuto subire l’onta di due drammatiche e dure occupazioni, ma che ha saputo dopo il crollo del muro di Berlino riappropriarsi della sua forte identità collocandosi tra le nazioni più promettenti d’Europa.
Il bilancio della sua cultura
Ma il più grande obbiettivo perseguito della sua sana politica è stata quella di collocare la cultura come base dalla nuova e moderna società polacca, ripartendo dalle scuole e facendo sì che le nuove leve possano entrare nel mondo del lavoro con una preparazione attuale e tecnologica ma che non disdegni al contempo le sue radici storiche.
Un leader continentale
La Polonia è il nuovo leader continentale da prendere come esempio per cambiare definitivamente la rotta dell’arrenata nave chiamata Europa.