Scheggino e la filantropia della natura

Scheggino è un piccolo borgo in provincia di Perugia, entrato da poco a far parte della ristretta cerchia dei Borghi più belli d’Italia.
Un girone elitario, come le sue antiche stratificazione storiche, che la “condanneranno” in un futuro prossimo ad essere una meta assai gettonata.
Me ne accorgo appena parcheggio l’auto nelle vicinanze del ponte, che funge da collante tra la piazza Carlo Urbani, in cui ho deciso di armare il drone e il suo maestoso tessuto storico, affastellato lungo le curve di livello.
Avevo timore, dopo aver attraversato il versante adriatico da giorni in preda alla pioggia, di venire in questa parte d’Italia e trovare basse temperature, ma dopo aver superato Norcia e doppiato Monteleone di Spoleto, ritrovo fiducia e bel sole.

Si accalcano, lungo le piccole ruette in pietra che portano nella parte alta della cittadina, famiglie, giovani coppie, gruppi di amici e semplici curiosi, pronti a prendere d’assalto i bei ristorantini e assaporare il piatto forte della cucina locale: il tartufo.
Scale, torre e natura

Per superare la pendenza delle strette viuzze, il Comune ha ingegnosamente realizzato delle agevoli alzate, perimetrate da eleganti bordonali, che permettono ai turisti con avanzata età anagrafica, di superare con facilità i dislivelli e di conseguenza godersi una passeggiata lungo i vicoli e visitare la Chiesa di San Nicola.
A dispetto delle sue dimensioni, Scheggino mi porta via qualche ora, grazie al suo meraviglioso contesto naturalistico.
Voglio raggiungere la vetta e osservare da vicino la Torre del Nera. E’ un compito arduo, appesantito come sono da tutta la mia strumentazione.
Mi pungo con le spine che trovo lungo il cammino. Giocoforza mi guardo attorno, per trovare le fatiscenti rampe di scale, nascoste dalla fitta e vincente vegetazione.
La massima prospettiva a cui potevo ambire, con una vista sui tetti dell’abitato e una natura quasi del tutto incontaminata.
Scheggino vive in simbiosi con la mia vita. Il suo paesaggio mi viene in sogno tutte le notti durante le ore più tempestose della mia esistenza; una potenza generatrice e filantropica, di una dimensione umana persa già da molto tempo.