Sellano, quota 175 metri

Scatta il mio turno. L’adrenalina sale e inizio la mia “passeggiata” lungo il ponte tibetano di Sellano, il più alto d’Europa assieme a quello di Arouca in Portogallo.
Il direttore operativo Daniele Angelosanti, tenta di “addestrarmi” con delle prove preventive ma le fallisco miseramente.
Le mie mascelle si serrano d’istinto ed una strana paura si impossessa del mio animo, così inizio una personale lotta a cui non sono abituato.
Questo strano test è una prova per capire se le mie capacità psicomotorie sono ancora in vita, oppure sono il triste primato degli anta.

(Link Vist Sellano)
Il ragazzo che mi è davanti cammina speditamente, mantengo il suo ritmo senza mai raggiungerlo, perché dobbiamo essere in due tra le diverse campate per non sovraccaricare la struttura.
I gradini si alternano a dei vuoti della stessa dimensione. Mantengo alta la concentrazione per non mettere un piede in fallo, con il risultato di non godermi l’idillio naturalistico che mi circonda.
Alzo la testa solo in prossimità delle piccole piazzole di sosta. Tiro un momentaneo sospiro di sollievo, osservo il lussureggiante contesto e scatto qualche foto ricordo.

Quando scorgo la fine, sento di aver raggiunto un grande obiettivo e mi distraggo, perdendo quasi l’equilibrio.
Appena “tocco terra” le pulsazioni tornano a battere regolarmente e dopo una breve pausa, racconto le mie emozioni al vice sindaco del borgo di Sellano, che si trova all’estremità del ponte.
Castello di Montesanto tra relax e paesaggio

Dopo una breve salita arrivo nel piccolo paesino di Montesanto e superati alcuni saliscendi, arrivo in uno spiazzo, in cui posso ammirare il ponte tibetano nella sua interezza, con Sellano sullo sfondo.
Da questa posizione riesco a rendermi ancor più conto di quanto sia stato arduo realizzare questo intervento. Un’opera non impattante, che gioca un ruolo chiave nel turismo locale, avendo evitato lo spopolamento interno e dato nuovo impulso all’economica locale.
Un grande traguardo raggiunto con determinazione dal sindaco Attilio Gubbiotti e dal manager trentino Paolo Borroi, che hanno creduto in questa fantastica visione.
La strada per tornare a Sellano è interminabile e decido di fermarmi al ristorante Loch Ness per assaggiare le prelibatezze locali e ristorarmi dalle fatiche mattutine.
Adiacente l’esercizio c’è un piccolo lago privato in cui è possibile rilassarsi e godere la bellezza di questa ospitale parte d’Italia.
Oltre al ponte tibetano sono altresì presenti diverse attività esperienziali, presenti sul territorio nel raggio di pochi chilometri, tra cui : attività nell’acqua come canoa, rafting, canyoning, escursioni in e-Mtb, escursioni a piedi, trekking a cavallo, oltre all’unico centro SPA termale dell’Umbria.
Il castello di Postignano

Il castello di Postignano è l’ultima tappa del mio tour ed è ubicato a pochi chilometri dal borgo di Sellano.
Edifici ben ristrutturati con vivaci colori svettano sullo skyline.
Il tessuto storico è visitabile senza faticare molto, grazie ad una ascensore ben mimetizzato nel contesto edilizio, studiato appositamente per non deturpare il patrimonio artistico del paese.
Arrivo al secondo piano e dopo una decina di metri mi dirigo sottostante il maschio.
L’amministrazione locale ha lavorato con impegno e intelligenza, infatti il risultato è sotto gli occhi di tutti, per mezzo della sua fruibilità, l’elegante pavimentazione e il discreto design urbano.
Le rue sono deserte, la prima persona che incontro è uno chef vestito di tutto punto, tuttavia provo ad immaginare in estate come sarà l’atmosfera quando il borgo si animerà di tanti turisti in visita.
E’ una parte d’Italia da cui trarre spunto. Siamo delusi dalla politica, poiché abbiamo perso la via maestra della crescita economica e sociale, eppure con le giuste risorse certe cose le sappiamo ancora fare.
Sellano sia un fulgido esempio per costruire il nostro futuro.