L’enigma in bianco di Tiziano

Il mio “horror vacui” è la paura del foglio bianco “interinale”, che mi si presenta ogni qual volta vado sul mio blog personale. Devo riempirlo con keyword, frasi ad effetto che facciano coincidere avvenimenti, emozioni e parole.
Ora più di prima razionalizzare un pezzo è divenuto difficile e mi chiedo, come si faccia a sintetizzare un’intervista, durata quasi tre ore con la signora Angela Staude, per compiacere il freddo linguaggio SEO, che non riuscirà mai a comprendere il forte sentimento che provo, ogni qualvolta riporto in calce il mio essere.
I tempi di Terzani sono lontani e candidamente ammetteva le mie stesse difficoltà. Durante la guerra in Vietnam, dopo aver assistito ad un evento importante, doveva frettolosamente mettersi di fronte la macchina da scrivere, “maledicendo” i suoi colleghi fotografi, che terminavano il loro lavoro spedendo il rullino alla propria testata giornalistica.
Affrontiamo energicamente puntuali discorsi sulla nuova società, senza risparmiarci e discutendo amabilmente, allietati dalle prime gocce di pioggia che tambureggiano delicatamente sui vetri delle finestre.
Social ed antisocial: Facebook Amazon ed affini

M.I.:” Umberto Eco, critica Facebook, dicendo che ha dato il diritto di parola a legioni di imbecilli. Suo marito, se fosse stato in vita cosa penserebbe al riguardo?”.
A.S.:”Sono convinta che sarebbe stato concorde con Eco, una massima che se da un lato può far sorridere è altrettanto inquietante. Alla mia età posso avere il lusso di non mettermi in discussione e di evitare di imparare cose che trovo futili.
Una volta sono stata contatta per scrivere dei miei pensieri da mettere online, ma ho preferito stilarli di mio pugno, per farli successivamente condividere.
Mi rifiuto di comprendere come questo algoritmo possa essere arbitro del nostro destino, anche se d’altro canto capisco che il mio scritto, se non fosse stato inserito nel social, non avrebbe avuto molto seguito.
Voglio chiarire una cosa: non devi prendermi come esempio, ma andare avanti e stare al passo con i tempi, altrimenti saresti fuori dal mondo del lavoro e ti consiglierei di farti monaco. Il trucco sta nel non esserne schiavo.
L’obsolescenza interinale, serva a metterci una “catena”, così siamo costretti ad acquistare di continuo e siamo costantemente occupati e monitorati, distraendoci dalla vera essenza della vita.
Mia figlia ha tre bambini, lavora nel commerciale della moda ed è continuamente sotto stress, perchè mi ha riferito che è già indietro con gli ultimi ritrovati. Non ha più tempo per lei, per godersi un libro, la famiglia una passeggiata.
Noi non abbiamo bisogno di tutto questo per vivere.
La logica dei poteri forti

M.I.:” Lei ha premiato due autori che mi hanno toccato nel profondo e che tracciano con febbrile autenticità la logica dei poteri forti: Noah Harari e Franklin Foer. Il primo scrive sulla trasformazione dell’uomo che da Sapiens, in un immediato futuro, diverrà Deus, mentre il secondo ci mette sull’attenti contro le “entità”, che manipolano il nostro vissuto, spingendoci a fare scelte spesso inconsapevoli”.
A.S.:”Sono entrambi autori di grande caratura morale. Ciò che scrivono è allarmante. Ribadisco che in Facebook, la nuova generazione di scrittori, preferisce ricorrere a piccoli “stratagemmi” per guadagnarsi un like, piuttosto che scrivere articoli degni di nota, sminuendo il valore del giornalismo.
Harari è stato premiato, perchè penso che sia un autore di incommensurabile talento. Ha analizzato, con semplicità le fasi dell’umanità, ipotizzando un distopico mondo tecnologico. Dopo le sue opere si è fatto buddista, perchè ha spiegato che non vuole vivere secondo le nuove logiche, che dilanieranno il vissuto quotidiano dell’uomo.
I giovani ed il lavoro
M.I.:”Sappiamo bene la situazione lavorativa giovanile nel nostro paese. Mio padre mi ha accennato, durante il suo ritorno da Panama, le peripezie di un ragazzo. Dopo la laurea, ha aperto la partita iva, per chiuderla dopo poco tempo, successivamente è andato in Norvegia per un Master, per finire negli Stati Uniti e mettersi sotto l’ala “protettrice” di un datore di lavoro coreano, che lo sfrutta senza riguardo. Cosa ne pensa di questa sempre più drammatica situazione?”.
A.S.:”E’ una situazione davvero insopportabile ed anche mio marito nei suoi primi anni di lavoro veniva sottopagato.
Per realizzare il suo sogno di divenire corrispondente si è dovuto difendere contro tutto e tutti, lottando ferocemente, diversamente dalla gioventù che oggigiorno mi sembra troppo rinunciataria.
Dopo la laurea ed anni di studio, l’esperienza alla Olivetti, l’approfondito master negli Stati Uniti per imparare la lingua e la società cinese, cosa doveva fare di più per trovare una sua dimensione lavorativa? In Italia non riusciva a sfondare, fortunatamente il Der Spiegel, altrimenti sarebbe caduto nell’anonimato. Lo stesso dicasi per mio figlio Folco, che trova difficoltà nel “Bel Paese”.

Il problema è che i datori di lavoro tendono a sfruttare le nuove leve. Nell’ambito giornalistico accade anche di peggio, dato che i ragazzi vengono sottopagati e se uno di essi rifiuta, viene rimpiazzato da qualcuno che lavora gratis, svendendosi per un pò visibilità e con la speranza di un remunerativo posto di lavoro.
Molti imprenditori hanno capito, che la generazione dei quarantenni e cinquantenni, se hanno problemi economici, possono chiedere aiuto ad i loro genitori. Questo non va bene perchè creiamo un tessuto lavorativo marcio e sempre alla dipendenze di qualche logica schiavista.
Prima, quando c’era il partito comunista, questo non era possibile, perchè la gente veniva tutelata, mentre oggigiorno sono i ricchi ad essere salvaguardati. Trovo tutto questo moralmente schifoso”.
La politica italiana
M.I:” Continuando il discorso lavoro, lei crede che il nostro paese potrà risollevarsi? C’è un politico illuminato, che troverà le giuste risposte a questa crisi dilagante?”.
A.S.:”Come facciamo a trovare le giuste risposte, se le condizioni salariali si sono così abbassate, oltre a non aver da anni politici che non coniugano parole a fatti concreti.
Prima c’era Berlusconi e gli italiani lo votarono cercando di emularlo ed adesso lo fanno con Salvini, la sinistra ha stravolto la sua linea di pensiero tutelando le classi abbienti. I politici non si impegnano per trovare nuovi posti di lavoro.

Nel sud siamo ricchi di terre, abbiamo ottime condizioni climatiche, ma siamo alla mercè delle mafie. Il nostro tessuto industriale è stato totalmente svenduto ad imprese estere, come la Fiat, l’Alitalia e via discorrendo.
Bisognerebbe fare delle riforme ben strutturate, con una vera regia all’interno del nostro governo. Va tutto ridisegnato. Ma la colpa è anche delle famiglie che hanno cresciuto figli viziati e senza senso del dovere, pronte a difenderli quando commettono degli errori. Questo è il prezzo da pagare per non avere un buon ricambio generazionale.
Nelle ultime deplorevoli campagne elettorali, dove i nostri rappresentanti si offendono via Facebook ed a colpi di “ospitate”, l’unico argomento su cui vertono i loro discorsi riguardano il fenomeno dell’immigrazione.
Per distogliere la gente dalle reali difficoltà, hanno creato un nemico fittizio, un problema che ha colpito la “pancia” del paese: la paura dell’altro e se la destra cerca di limitare l’accoglienza, la sinistra la favorisce.
Ricordiamoci, che è anche colpa dell’Occidente se il fenomeno si è allargato a macchia d’olio, vedi l’interminabile guerra in Siria ed i diversi tumulti della Primavera Araba. Tali fatti accadono, perchè dietro c’è una regia voluta da gente senza scrupoli che favorisce una fazione o l’altra, a seconda degli interessi economici.
Questo paese è ancora in piedi grazie alle piccole industrie che tentano di non farsi strozzare dalla morsa della crisi, reinventandosi grazie alla nostra innata originalità, ma quando non ci saranno più i leader di queste aziende cosa accadrà?.
Anche Tiziano, negli ultimi giorni della sua vita non riusciva più a trovare una risposta alla crisi politica ed economica che si stava affacciando alla porta. Prima c’erano due perni nella nostra società: il partito comunista e la chiesa ed a seconda del credo, si andava per chiedere aiuto all’uno o all’altro.
Oggi l’uomo è lasciato totalmente solo e deve fidarsi del suoi istinto di sopravvivenza.
Russia, Cina e la fine del comunismo…Ed il capitalismo?

M.I.:”Ho letto un articolo in cui lei dice che il capitalismo ha vinto stupidendoci enormemente, qual’è la sua soluzione?“.
A.S.:”E’ orribile constatare come siamo regrediti. Il comunismo in Cina è stato stravolto cambiando radicalmente volto, grazie all’avvento di Deng Xiaoping, che ha modificato le logiche economiche del suo paese.
Il salariato cinese ha lavoro, perchè il paese ha ancora un’economia in buona salute e degli stipendi da fame.
Un mio amico è venuto a trovarmi e mi ha detto che il costo del lavoro è aumentato, quindi l’ex Impero Celeste non è più competitivo, fatto sta che le aziende trovano nuovi sbocchi commerciali nei mercati emergenti quali Cambogia o Vietnam.
Molti contadini hanno abbandonato la campagna, per recarsi nelle grandi città ed oltre ad aver congestionato le metropoli, non trovano più lavoro come prima. Mi chiedo ed adesso cosa sarà di loro, dato che non hanno nemmeno più le loro terre da coltivare.

Oggigiorno il lavoratore non ha più i suoi tempi. Quando abbiamo vissuto in Cina, nonostante ci fosse più povertà, credo senz’ombra di dubbio che la popolazione fosse più felice e vivesse appieno la sua vita, rispettando tradizioni e retaggio culturale.
L’economia deve crescere esponenzialmente a scapito delle nostre vite, della terra e della natura. Ma cosa credono i potenti e le multinazionali, che per evitare di pagare le tasse delocalizzano, che non avremo un prezzo in un immediato futuro?
Mettendo al primo posto i quattrini, abbiamo distrutto la poesia del mondo.
Angela Terzani Staude

Prima di andare via, faccio le foto di rito e ringrazio vivamente la signora Terzani, per l’intervista che mi ha concesso. Mi firma il suo libro e le regalo un giornale su cui ho scritto un pezzo. Riflette su cosa debba scrivere e mi chiede se gentilmente possa fare lo stesso, con una dedica che coroni la nostra piacevole conversazione.
Mi sembra davvero insolito il suo atteggiamento così genuino, perchè in una umanità sempre meno coesa, spesso devo combattere contro le vessazioni di chi vuole umiliarmi, della burocrazia imperante e dei soprusi dei potenti, mentre all’interno del villino mi sono sentito riparato dalla miseria umana che mi attanaglia.
Mi chiede dove posterò il pezzo e le mostro il mio blog ed un video drone che ho fatto sulla stupenda città di Ascoli Piceno, di cui alla sua vista rimane esterrefatta, tanto sia unica.
I proverbi sono memoria storica di un mondo totalmente cambiato dalle dinamiche della globalizzazione e personalmente non hanno più motivo di esistere, ma credo ancora che se dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, Terzani non poteva essere più fortunato.
Ricordiamo che grazie alla sua tempra morale che il nostro buon Anam, il kamikaze della pace, ha potuto viaggiare tramandandoci il suo testamento morale.