APERTA A BARI LA CAMERA DI COMMERCIO DELLA REPUBBLICA DI ABCASIA IN ITALIA
Bari – Molti l’hanno definita la perla del Mar Nero, ma l’Abcasia (Abkhazia) , un paese politicamente giovane nato dopo la caduta dell’Urss e dal terribile conflitto vinto ai danni della confinante Georgia, è antichissimo da un punto di vista culturale dato che il suo popolo è annoverato come uno dei più antichi del mondo.
A Bari alla sede della CIA – acronimo di Agricoltori Italiani Puglia, tre delegati stranieri del paese insieme al Vicepresidente Giannicola D’Amico ed altri dirigenti è stata aperta la Camera di Commercio Abcasa in Italia.
Dopo la proiezione di un breve filmato, che mette in luce le peculiarità turistiche e paesaggistiche della nazione caucasica, che con il suo temperato clima ha favorito nel corso degli anni l’agricoltura, motore trainante dell’economia, si passa alla seconda fase in cui si è firmato in calce la firma di questo importante protocollo, un evento storico per la piccola repubblica in riva al Mar Nero.
Dopo le foto di rito, abbiamo rivolto alcune domande ai tre ospiti stranieri ed in primis il giovane vice ministro Kan Taniya.
Gentile vice ministro si sta attivando fortemente per il riconoscimento internazionale del suo paese, crede che altre regioni della nostra penisola si accosteranno a questa idea come oggi è stato per la Puglia?
“Sicuramente sì, perché l’Italia è il nostro primo partner strategico commerciale ed a cui siamo legati da vincoli storici. Sono convinto che a questo protocollo ne seguiranno successivi con altre regioni e città famose e non dello “stivale”. Questo evento a cui stiamo assistendo, infatti tende a marcare come le nostre due nazioni stanno maturando delle buone relazioni economiche”.
Parliamo di folklore: avete inaugurato a Roma il 15 settembre 2015 l’Istituto Abcaso della cultura, nella vostra scaletta ci sono future manifestazioni per attirare i miei concittadini?
“Stiamo pianificando per fine giugno una mostra fotografica che ha come oggetto la scoperta del nostro tessuto storico che si chiamerà “La presenza genovese in Abcasia” in cui vengono illustrati i nostri siti più rappresentativi”.
Passiamo al Presidente della Camera di Commercio signorGennadiy Gaguliya.
Lei ha parlato di una similitudine nel campo dell’agricoltura tra Abcasia e la regione Puglia, quali sono gli atri settori trainanti che potrebbero interessare alla nostra imprenditoria?
Quando pensiamo alle innovazioni, ci rivolgiamo all’Italia perché per noi rappresenta un paese leader nella tecnologia e per questo credo sia possibile auspicare la delocalizzazione di alcune vostre aziende all’interno del nostro territorio”.
Ora una domanda al Sindaco di Sukhum, signor Adgur Kharaziya.
Lei rappresenta una città nata agli albori del tempo, perché consiglierebbe ad un turista italiano come meta turistica la sua capitale e l’Abcasia in genere?
“Se parliamo prettamente di turisti italiani, abbiamo delle affinità storiche, per esempio il celebre episcopo romano Andrea Zelota che venne inAbcasia per diffondere il Cristianesimo ed in cui è stata eretta una chiesa in sua memoria, divenuta tra l’altro meta di pellegrinaggio. Altro punto d’attrazione sono le dacie di Stalin, oggigiorno riconvertite in musei, residenze ed alberghi con la presenza di bagni termali. Personalmente penso che la bellezza del paese risieda nella sua natura incontaminata”.
Le ultime domande infine, sono per il dottor Grittani, persona così iperattiva da aver stretto relazioni con altri paesi fondando qualche tempo fa “L’Osservatorio Diplomatico Internazionale”.
Come è venuto a conoscenza dell’Abcasia, paese sconosciuto ancora ai tanti?
“Mi preme innanzitutto precisare la mia carica, ossia quella di “Ambasciatore a disposizione”. Il mio legame con il paese nasce nel 2014 quando ho avuto i primi approcci telefonici con il vice ministro Kan Taniya, che è venuto su mio invito in Puglia nel febbraio 2015, iniziando questo forte rapporto di amicizia che perdura tutt’oggi tra me, il membro del governo ed il paese”.
Passato, presente e futuro dell’Abcasia che oramai considera parte integrante della sua vita?
“Non mi sento un forestiero che gravita intorno al paese, ma quasi un concittadino della nazione caucasica che visito più volte l’anno e cercherò di implementare la mia presenza negli anni avvenire, perché ritengo che un’attività diplomatica non si possa fare a quattromila chilometri di distanza. Il futuro del paese, secondo me è positivo, anche se ci sono delle difficoltà a causa dell’ignoranza mediatica che gli ruota attorno”.
Abcasia, Italia…Puglia, pensa che il paese continuerà a sottoscrivere altri protocolli di amicizia? Soprattutto da mio concittadino cosa ha trovato di così affascinante in questo paese per divenire un suo diplomatico?
“Certamente, ci muoveremo in tal senso, ed il protocollo firmato in serata, giuridicamente parlando ha una forte valenza, perché fatto con un’associazione registrata in Italia e con relativo statuto. L’Abcasia mi ha affascinato per la sua ospitalità, perché il suo popolo apre, come si suol dire, il cuore a tutti i turisti da un punto di vista turistico ma sopra tutto umano. Poi ci sono delle affinità geografiche con la mia Puglia, che non mi hanno fatto mai sentire uno straniero”.
La bellezza di questo paese, conosciuto grazie al gentile Flavio De Marchi, proprietario del primo ed unico ristorante italiano “Cristallo Raffaello Sukhum” che proprio ultimamente ha aperto i battenti con una bella manifestazione, risiede non solo nella sua natura incontaminata, ma nell’entusiasmo della sua gente, quello stesso entusiasmo che noi italiani abbiamo perduto e che dovremmo recuperare per poter riscrivere le pagine più belle della nostra futura storia.
(Intervista apparsa per la prima volta su eurasianews.it il 30 aprile 2017)